giovedì 16 novembre 2017

NUOVO REGOLAMENTO PER IL SENATO



RIFORMARE IL SENATO
Pietro Grasso è deciso. Bisogna cambiare. Il nuovo regolamento del senato, camera che l'ex magistrato presiede, dovrebbe essere approvato prima di Natale. La novità più importante è la "clausola" anti trasformisti. In cosa consiste? Il nuovo regolamento del senato non permetterà la costituzione di gruppi parlamentari che non abbiano collegamenti con liste che si sono presentate alle elezioni che hanno designato i detentori degli scranni parlamentari. Per fare un esempio, il gruppo ALA voluto e fondato da Denis Verdini non potrebbe nascere secondo il nuovo regolamento, perché non è la emanazione all'interno delle istituzioni di un partito votato dal corpo elettorale. La stessa cosa varrebbe per MDP frutto dell'uscita di alcuni esponenti politici, fra cui D'Alema e Bersani, dal PD. Se qualcuno volesse uscire dal proprio gruppo parlamentare, espressione del partito che l'ha candidato, avrebbe solo la possibilità di iscriversi nel Gruppo Misto, la scelta che ha fatto lo stesso Pietro Grasso quando ha deciso di riconsegnare la tessera del Partito Democratico. Questa riforma eliminerebbe il fenomeno dei "gruppi di soccorso", cioè gruppi parlamentari che appoggiano il governo pur essendo emanazione di partiti di opposizione. L'esempio è NCD di Angelino Alfano, movimento nato dalla costola di Forza Italia, che scelse di abbandonare il partito di Berlusconi quando quest'ultimo volle uscire dalla maggioranza che sosteneva il governo di Enrico Letta, se si approvasse il nuovo regolamento tutti i fuoriusciti di Forza Italia dovrebbero andare nel gruppo misto. Questo comporterebbe anche un risparmio finanziario. Ogni gruppo del senato è finanziato dallo stato. I gruppi hanno diversi soldi per finanziare le proprie attività e gli uffici di rappresentanza. Sarebbe un modo per tagliare drasticamente le spese del senato. Non ci sarebbe più una nascita incontrollata di gruppi durante la legislatura e di conseguenza non ci sarebbero soldi da sborsare a questi. Un'altra novità importante sarebbe che l'astensione non sarebbe più conteggiata come voto contrario. Spieghiamo: il regolamento attuale impone che una legge per essere approvata debba essere approvata dalla maggioranza dei votanti. Al senato i votanti, oggi, sono considerati tutti i presenti nella camera, cosa che non è prevista alla Camera dei deputati. Ciò fa scaturire che l'astensione è praticamente equiparata al voto contrario. Faccio un esempio. Mettiamo che al senato ci siano solo 10 senatori. Si vota una norma. E' votata da quattro senatori, Tre si astengono e tre votano no. Con il regolamento attuale la legge non può essere considerata approvata perché non è votata dalla maggioranza dei presenti. Se passasse la riforma Grasso invece gli astenuti non sarebbero computati fra i partecipanti al voto, come da sempre avviene alla Camera, di conseguenza la maggioranza da raggiungere, nell'esempio che abbiamo fatto, sarebbe la metà più uno di sette, cioè quattro. Un cambio epocale, che eviterebbe l'abbandono tecnico dell'aula, come è chiamato l'abitudine dei senatori di lasciare il senato per evitare di votare "si" alla legge che non li convince del tutto e allo stesso tempo di evitare di mettere in difficoltà una maggioranza di cui non si condivide appieno l'operato ma allo stesso tempo non si vuole mettere in minoranza. E' successo in passato che governi abbiano avuto la fiducia di un senato vuoto. E' successo ai governi Ciampi e agli altri governi tecnici che negli anni '90 si sono succeduti. Il senato smetterà di essere una camera fantasma in circostanze del genere. Altra novità è la contingentamento degli interventi. I tempi di intervento diminuiscono da 20 minuti a 10. Insomma Pietro Grasso vuole lasciare la sua traccia nell'istituzione senatoriale. L'ex procuratore antimafia vuole dimostrare che il senato si può riformare senza cambiare la costituzione, come voleva fare il Partito Democratico a guida Matteo Renzi. Non si può non sottolineare che se fosse approvato dalla camera alta italiana il nuovo regolamento apporterebbe novità importanti e muterebbe anche gli assetti istituzionali già dalla prossima legislatura.
Testo di Giovanni Falagario

Nessun commento:

Posta un commento