domenica 17 dicembre 2017

AUSTRIA: SVOLTA A DESTRA

VIENNA ALLA DESTRA

Quello che è successo in Italia con il governo Berlusconi, sta avvenendo in Austria in queste ore. Un partito che fa parte del movimento popolare europeo ha fatto un'alleanza di governo con un partito populista e con chiare tendenze estremiste. All'indomani delle ultime elezioni politiche austriache la cosa era apparsa fin da subito inevitabile. I numeri del parlamento non lasciavano altra alternativa. Quello che colpisce, però, è che in Austria non ci si avvia a creare un governo tecnico, c'è un programma ben definito che prende forma e coagula un'alleanza che ha idee condivise. Il capo dell'esecutivo Kurz ha dichiarato di voler un governo di svolta. Un governo che rilanci la Comunità Europea. Come rilanciare l'Unione, Kurz lo dice chiaramente: chiudendo le frontiere e cambiando profondamente i rapporti fra gli stati aderenti alla UE. In campagna elettorale si è perfino paventata l'idea di un referendum che sancisse l'annessione dell'Alto Adige, attualmente provincia a statuto speciale italiana, all'Austria. Oggi l'Austria si avvia a una stagione nuova. Il leader del partito delle libertà, così si chiama il partito che si rifà a Hitler e non rinnega il nazismo, ha volto per i suoi i dicasteri chiave della difesa e degli interni, ha voluto controllare direttamente esercito polizia e servizi segreti. Una scelta che, possiamo ben dire, è tutta un programma. Il futuro di Vienna, dell'Austria e dell'intera Europa è legato alle decisioni di un esecutivo la cui radicalità è senza precedenti. Riuscirà nei suoi intenti di "rendere l'Austria ancora grande", parafrasando uno slogan che a Donald Trump ha portato fortuna (America ancora grande). Staremo a vedere. Certo che si sta creando un cordone di paesi dell'Europa Orientale, dall'Austria alla Polonia, passando per l'Ungheria, in cui l'estremismo di destra è imperante. Se anche in Italia il "sovranismo" di Berlusconi e Salvini dovesse vincere alle prossime elezioni, come dicono molti sondaggi, l'Europa sarebbe destinata a fare i conti con una classe politica illiberale e rampante.

testo di Giovanni Falagario

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