lunedì 25 dicembre 2017

RAGAZZA MADRE E COSTITUENTE



RAGAZZA MADRE E COSTITUENTE
Era incinta Teresa Mattei quando il 22 dicembre 1947 in prima fila assiste al momento in cui il presidente della Costituente, Umberto Terracini, consegna al Capo provvisori dello stato, Enrico De Nicola, il testo completo della Costituzione Italiana che entrerà in vigore il 1 gennaio 1948. Non era una persona qualunque Teresa Mattei, era una delle 21 donne elette per la prima volta in un'assemblea rappresentativa della nazione in Italia. Era una delle 21 donne che facevano parte dell'Assemblea Costituente chiamata a redigere la carta fondamentale che ancor oggi regge l'ordinamento giuridico dello stato italiano. Pochi mesi prima, a chi gli proponeva di abortire clandestinamente, aveva replicato "Questo figlio lo voglio e me lo tengo". Aveva pronunciato queste parole con lo stesso coraggio con cui, durante la lotta partigiana nella natia toscana, aveva imbracciato il fucile e affrontato la furia nazifascista. Facendo arrabbiare il segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, che mal sopportava che una compagna fosse così disinibita nei costumi, mostrando il "pancione" da nubile. Dal pensiero della Mattei,chiaro e brillante, nasce l'articolo 3 della Costituzione quello che proclama l'uguaglianza formale e sostanziale di tutti, senza differenza fra sesso e senza alcuna discriminazione. Il suo impegno per l'uguaglianza della donna si dipana in tutta la sua vita. Anche dopo la chiusura dell'assemblea ha lottato per rendere concreto questo principio fondamentale. Si adopera per la difesa dei diritti delle donne e dei minori. La sua formazione pedagogica la porta a combattere per una scuola più giusta e aperta ad ogni bambino. Insegue il sogno di una scuola primaria in cui siano abbattute tutte le barriere. Si adopera per la riforma della scuola elementare che rivoluziona il modello di insegnamento, anche eliminando le famigerate scuole speciali per i fanciulli con disabilità o con problemi comportamentali. Si impegna nella lotta per il superamento di ogni tipo di barriera da quelle architettoniche a quelle sociali. Nel 1992, quando scoppia la guerra in Jugoslavia, lancia la campagna per la consegna del premio nobel ai bambini di Sarajevo. Nel 2001 durante il g8 di Genova si fa megafono della parte della popolazione italiana che è contro ogni tipo di violenza. E' la prima a condannare il Black Block, la parte violenta della protesta contro i grandi della terra, come lo è quando si tratta di denunciare le violenze perpetrate dalla polizia alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto. Si schiera attivamente per il "no" alla riforma costituzionale voluta da lega e Forza Italia nel 2006. Lo stesso atteggiamento avrebbe assunto, pensiamo, con la riforma voluta da Forza Italia e Partito democratico nel 2016. Si spegne a Usigliano nel 2013. Un esempio di virtù e coerenza repubblicana. Unica macchia è l'aver fatto parte del commando partigiano che il 15 aprile 1944 ha ucciso il filosofo Giovanni Gentile, reo di essere fascista non avendo commesso reati o atti bellici. Teresa Mattei non ha mai rinnegato il gesto. E' sempre stata cosciente della gravità di quell'atto, ma lo ha sempre rivendicato come giusto. Lei non è stata nel commando che ha ucciso Gentile, ma ha fatto parte del gruppo che ha permesso logisticamente l'attentato. Difficile non sottolineare la grave macchia di aver partecipato a un vero e proprio omicidio politico, per giunta perpetrato ai danni di un eminentissimo uomo di lettere. Rimane comunque la vita di una gran donna che si è sempre battuta per la libertà e l'uguaglianza. Che si è sempre battuta per l'uguaglianza formale e sostanziale degli uomini e delle donne. Che si è battuta affinché i bambini, a prescindere dal loro stato fisico o dalla loro provenienza sociale avessero un lavoro. Il suo impegno è stato anche la base per costruire una politica in favore dei disabili e degli svantaggiati. Insomma Teresa Mattei è stata un lume tutelare della Repubblica per tutta la sua lunga ed encomiabile vita.
testo di Giovanni Falagario

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