martedì 19 dicembre 2017

STORIA DELLA CIVITA' EBRAICA ITALIANA



IL MUSEO NAZIONALE DELL'EBRAISMO
Il 14 dicembre 2017 è stato inaugurato a Ferrara il Museo Nazionale Dedicato alla Storia e alla Vita Ebraica (MEIS). Fortemente voluto dal ministero dei beni culturali è una mostra permanente in cui vi sono anche contenuti multimediali. E' un percorso didattico e culturale volto a raccontare la presenza bimillenaria dell'ebraismo nella penisola italiana. Il museo mostra preziosi reperti archeologici che mostra la presenza della comunità ebraica a Roma fin dai tempi della Repubblica e degli albori dell'impero. Una comunità ricca, prospera, ben integrata nel tessuto sociale latino. Ancor prima che l'imperatore romano Tito distruggesse Gerusalemme, nel 70 Dopo Cristo, la presenza ebraica nella penisola italiana era numerosa. Dopo questa data, che segnò la fine del regno d'Israele e la riduzione a provincia romana dell'intera Palestina, il popolo ebraico fu scacciato dalla terra dei padri, la diaspora segnò la storia del popolo del Libro per i successivi due millenni. Il museo di Ferrara racconta, con testimonianze manifatturiere ed artistiche, la storia di questo lungo esilio che ha portato in Italia una comunità di credenti in Javhé numerosa e florida. La mostra racconta come la religione ebraica abbia avuto un ruolo fondamentale anche nella formazione della cultura medioevale. Sinagoghe e case di ebrei sono state nel medioevo ricettacoli di libri e luoghi di incontro per scienziati e letterati, anche all'interno del mondo ebraico c'è stato quel fenomeno di conservazione e di ampliamento della cultura classica al pari di quel che è avvenuto nei conventi e nelle chiese cristiane. Un fenomeno sincretico che ha reso possibile l'amalgamarsi di tradizioni orientali e occidentali, di scelte culturali variegate, in un'epoca che noi frettolosamente consideriamo buia e oscurantista. Il museo racconta del ruolo prezioso che la comunità ebraica ha avuto nel periodo rinascimentale. Il ruolo che l'ebraismo ha svolto nell'ambito della società comunale. Di come molti ebrei furono preziosi consiglieri di sovrani lungimiranti, quali Federico Secondo di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia. Di come Ferrara, città che ospita il museo, sia stata culla di una comunità ebraica feconda in grado di donare al nostro paese splendide opere letterarie e architettoniche. Il museo attualmente allestito ferma il proprio racconto al Rinascimento italiano, è ferma intenzione degli allestitori terminare prontamente il percorso di ricostruzione storica allestendo nuove sale che ripercorrano la storia della comunità ebraica in Italia in età moderna e contemporanea. Il Museo intende raccontare anche la crudele sorte di centinaia di migliaia di ebrei italiani vittime del Nazi- fascismo. Il museo Nazionale dell'Ebraismo è un prezioso scrigno di ricordi storici, è un prezioso contributo alla ricostruzione storica di un apporto culturale di valore inestimabile che la religione ebraica ha dato al nostro paese. In questi anni in cui prendono vigore forme di neofascismo e neonazismo è un modo per meditare sul valore assoluto della pluralità culturale e sulla deprecabilità di ogni forma prevaricazione dell'uomo sull'uomo. Il museo è allestito all'interno di quello che fu il carcere di Ferrara, un luogo ove, durante il fascismo e la guerra, furono reclusi molti ebrei e prigionieri politici. Anche questo è un segno di rinascita. A Como, qualche settimana fa, un gruppo di neofascisti ha letto un documento che inneggia alla razza italiana in un'associazione culturale che fa dell'accoglienza del diverso il suo credo. Ha rivendicato il diritto di esprimere le proprie idee, che inneggiano a Hitler, anche in luoghi in cui si esercita una vita e una quotidianità assolutamente altra rispetto alle loro condizioni. Il Museo della Civiltà ebraica risponde di par tono. Nei luoghi in cui si è esplicitata la cultura fascista, in cui si è recluso chi, ebreo, è considerato un essere inferiore, oggi si apre un museo in cui si esalta la cultura ebraica come parte integrante della storia italiana nella diversità di fede e di credo. Credo che questa sia una risposta a chi crede che Mussolini sia stato "un grande statista", come dice Berlusconi e tutti coloro che votano Lega e Forza Italia.
Testo di Giovanni Falagario

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