domenica 24 dicembre 2017

IMPEGNO CIVILE



L'IMPEGNO CIVILE DI UN PRETE
Don Primo Mazzolari nasce a Boschetto, una frazione di Cremona. Il giorno dei suoi natali è il 13 gennaio 1890. La sua famiglia è composta da agricoltori. Viene ordinato prete a Verolanuova, un paese del bresciano, giovanissimo. Nel 1913 è già docente di lettere nel ginnasio del seminario. Si schiera contro la guerra all'indomani del 1914. La Prima Guerra mondiale la considera una carneficina di persone innocenti. Quando l'Italia entra nel conflitto mondiale. nel 1915, sceglie di stare al fianco dei soldati, consolando le loro sofferenze, e diviene cappellano militare. Durante gli anni del fascismo, semplice curato nel paesino lombardo di Bozzolo, non nasconde le sue perplessità nei confronti del regime. I suoi testi e i suoi libri sono apertamente contro il regime fascista. Il Samaritano, I lontani, Tra l'origine e il bosco e La via Crucis del povero sono i quattro libri che scrive durante il ventennio fascista. Tutti esprimono un forte spirito democratico. Traspare chiaramente quel cristianesimo sociale che dopo la guerra sarà il traino culturale della comunità cattolica italiana. E' Mazzolati uno dei precursori di quella cultura della solidarietà che sarà il cardine fondante della Costituzione Italiana. Il suo senso di giustizia e di libertà lo renderà inviso al regime. Durante l'occupazione nazista sceglie di essere partigiano.Arrestato a Mantova da un battaglione nazista, rischia la fucilazione, ma viene scarcerato perché non vi sono prove della sua battaglia clandestina e per i tedeschi sarebbe un grave incidente diplomatico con il Vaticano uccidere un prete. Don Primo sceglie di darsi alla clandestinità. Finita la guerra scrive IL compagno Cristo, un testo volutamente provocatorio che invita tutto l'arco costituzionale e antifascista a superare le divisioni e a costruire un futuro di pace nella nuova Repubblica nata dalla resistenza. Durante gli anni della rinascita democratica è impegnato attivamente nel rilancio della cultura italiana. Fonda il quindicinale "Adesso" una rivista in cui scrivono esponenti di ogni colore politico e in cui si discute di riscatto sociale del paese. Il suo impegno è quello di rendere concreto lo spirito d'eguaglianza espresso dalla Costituzione Italiana. Bisogna che lo stato e ogni istituzione, laica o religiosa, si impegnino per la difesa della dignità umana. Bisogna che si eliminano gli ostacoli per la realizzazione di ogni essere umano, donna o uomo, bambino o adulto, malato o sano. Per questo obbiettivo, per aiutare i meno fortunati poveri e disabili, che Primo Mazzolari spende l'ultima parte della sua vita. Si spegne nel 1959. Papa Roncalli, Giovanni XXIII, lo definì "tromba dello spirito santo" indicandolo come uno degli ispiratori del Concilio Vaticano II. La sua vita è testimonianza di fede e impegno. Mazzolari è il segno di una chiesa che abbraccia chi è in difficoltà, che non esclude. Papa Francesco quando definisce la Chiesa come ospedale da campo, pensa all'opera di Mazzolari che, come prete e uomo, non si faceva remore di soccorrere chi era in difficoltà. Don Primo Mazzolari è morto a Cremona il 12 aprile 1959.
testo di Giovanni Falagario

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