DIRITTO GLOBALIZZATO
Si sta chiudendo, dopo venticinque anni, il grande processo per appurare i gravi crimini contro l'umanità commessi nell'ex Jugoslavia durante la guerra degli anni '90. Per la prima volta, dopo il processo di Norimberga che vide imputati i criminali nazisti, una corte internazionale è stata chiamata a giudicare il comportamento di politici, civili e militari nel corso di una guerra fratricida e drammatica. Per la prima volta nella storia sul banco degli imputati non siedono solo i vinti. Sono stati chiamati a rispondere dei propri crimini tutti i soggetti in causa, Croati, Serbi o Bosniaci. Il tribunale che ha sede all'Aja, in Olanda, è stato istituito nel 1993 per una decisione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. E' stato un modo per far riconoscere che i diritti dell'uomo hanno una valenza universale. Nessuno, nemmeno gli stati, può compiere atti lesivi della vita e della dignità umana senza che debba risponderne non solo alla giustizia divina, se esiste, ma anche a quella dell'uomo. Ricordiamo che in Bosnia si sono perpetrati dei veri e propri omicidi di massa, per la prima volta in Europa, dopo la fine della II guerra mondiale, c'è stato un vero e proprio genocidio ai danni della popolazione di religione musulmana situata in Bosnia. Uno degli imputati principali è l'ex presidente serbo Slobodan Milosevic, morto nel 2006, quando era ancora lontano da finire il procedimento che lo riguardava. Come tutti i procedimenti penali, anche quello che lo riguardava si è esaurito con la sua morte, alcuna condanna postuma gli è stata inflitta. Appaiono chiare comunque le sue responsabilità politiche, in quanto presidente dell'allora Jugoslavia, e anche le sue responsabilità penali in quanto complice e mandante di diversi omicidi, anche se come abbiamo detto alcuna pena può essere inflitta ad un morto. Ha fatto scalpore il suicidio in diretta televisiva dell'ex capo politico e militare dei croati di Bosnia, Slobodan Praljak, all'indomani della condanna all'ergastolo per crimini di guerra. Il generale ha voluto togliersi la vita dopo aver sentito le motivazioni della sentenza che lo riguardava. Il processo dell'Aja si sta chiudendo. Si stanno pronunciando condanne e assoluzioni. Si stanno appurando le responsabilità di coloro che hanno macchiato di sangue innocente la penisola balcanica. Speriamo che i martiri di Sebrenica, la cittadina in cui furono uccisi centinaia di donne e bambini, trovino pace e giustizia da questa sentenza. Un appunto, le grandi potenze mondiali, Usa, Russia e Cina, si sono rifiutate categoricamente di formare altri tribunali internazionali per giudicare i crimini commessi in altre guerre, come quella afgana o cecena ad esempio, probabilmente l'hanno fatto per evitare di vedere propri esponenti imputati per crimini contro l'umanità. Sarebbe invece bello che la comunità internazionale globalizzasse il diritto. rendesse possibile l'esistenza permanente di un tribunale imparziale chiamato a giudicare i crimini di guerra di tutti. Sarebbe bello che il popolo siriano, ad esempio, avesse un giudice a cui appellarsi contro i crimini che tutti i belligeranti hanno commesso nei confronti di inermi cittadini. Ma si sa che la forza, la prevaricazione del potente, ancora oggi prevale sulla giustizia. La Globalizzazione vale per le merci,vale per il traffico di armi e di persone, trattate come schiave, ma è ancora lontana da raggiungere le lande del diritto ancora ancorato agli stati nazioni, con poche eccezioni.
testo di Giovanni Falagario
Nessun commento:
Posta un commento