domenica 17 dicembre 2017

MUSSOLINI E L'ATTUALITA'



"MUSSOLINI NON ERA UN DITTATORE"
A pensarla così, credo, sono gli esponenti del gruppo naziskin veneto che ha letto un documento sulla razza italiana in un'associazione che si occupa di accogliere stranieri a Como. La pensano così i gruppi di Casa Pound che assaltano le sedi del quotidiano "La Repubblica" che si fa promotore di una battaglia per dare la cittadinanza italiana a chi è nato in Italia da figli di immigrati. La pensano così coloro che utilizzano la foto di Anna Frank come strumento di sfottò contro la tifoseria calcistica avversaria. A pensarla così sono i tanti che inneggiano ai bei tempi del ventennio che fu. Ma non lo dicono, non esplicitano l'amore per il duce. A farlo ci ha pensato Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha pronunciato le parole di stima per l'uomo di Predappio, che altri non avevano avuto il coraggio di fare. Non è la prima volta che Berlusconi esprime la profonda stima per Benito Mussolini. Quando il 21 dicembre del 2013 Milano inauguro il memoriale della Shoah su quel binario 21 che aveva visto partice per Aushiwitz migliaia di ebrei italiani, Berlusconi, ricordando le leggi razziali volute dal duce, dichiarò: per tanti versi Mussolini aveva fatto bene. Insomma è a Berlusconi che si ispirava il sindaco di Como che si è rifiutato di esprimere solidarietà agli antifascisti che hanno manifestato per esprimere rancore verso il gruppo naziskin che inneggia alla purezza del sangue italiano. Berlusconi è il fulcro di una cultura di destra che non rinnega il ventennio glorioso, che considera i sistemi del fascismo volto a arrestare e a tacitare le opposizioni, volto ad assassinare chi non la pensa come il duce, penso al delitto Matteotti, non deleteri ma positivi, anche se in parte censurabili. Un'idea che ha avuto in comune con tutti gli elettori di Forza Italia e Lega che si sono succeduti nei decenni della leadership dell'uomo di Arcore, un numero enorme che ha raggiunto quasi il 50% dei consensi. Noi che scriviamo, lo ammettiamo, non abbiamo mai creduto nei valori di Berlusconi, non abbiamo mai creduto che Mussolini è stato un grande statista, per questo motivo non abbiamo mai votato Forza Italia e Lega che hanno propugnato questa tesi. Rimane il fatto che dobbiamo rispettare coloro che invece considerano Mussolini un modello. Dobbiamo rispettare Silvio Berlusconi. Dobbiamo ringraziarlo per aver scelto di tacitare, cacciandolo dalla Rai, Enzo Biagi, invece di arrestarlo come avrebbe fatto il suo modello, il dux, e che i suoi elettori avrebbero voluto che facesse. Noi che scriviamo crediamo nella democrazia, nella forza della parola, nel rispetto profondo delle idee altrui, nell'obbligo morale che ogni uomo, per noi, dovrebbe avere di ascoltare l'altro. Questi che noi consideriamo valori, non lo sono per Berlusconi e per i suoi acclamatori. La battaglia culturale e senza armi è farli ricredere.
Testo di Giovanni Falagario

Nessun commento:

Posta un commento