sabato 11 luglio 2020

L'ORSA NON DEVE MORIRE



IL TAR E L’ORSA

L’orsa, che ha aggredito alcuni turisti in Trentino, è salva. Lo stabilito il Tribunale Amministrativo di Trento in una sentenza di ieri, 11 Luglio 2020. Cosa è successo? L’orso, si sa, è animale protetto. Qualche settimana fa una Orsa aveva aggredito una comitiva di turisti, ferendone non gravemente un paio. Il grande mammifero è una specie protetta. Ma allo stesso tempo è difficile garantire la sicurezza umana quando l’enorme animale entra in contatto con noi. Ecco perché la giunta provinciale di Trento, guidata da Maurizio Fugatti, ha deciso di abbattere l’animale che ha attaccato soltanto perché riteneva che i propri cuccioli fossero in pericolo, il plantigrado è una femmina. Il ministro dell’ambiente del governo nazionale, Sergio Costa, ha espresso perplessità sugli sviluppi della vicenda, ma ha comunque rispettato le competenze degli amministratori locali. Decisivo è stato il ruolo delle organizzazioni ambientaliste. Esse hanno fatto ricorso al T.A.R. per fermare l’ordinanza di abbattimento. Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta, nella parte in cui si chiedeva la sospensione dell’uccisione dell’orso. Provvedimento temporaneo, dipeso dalla scelta di valutare più accuratamente gli aspetti centrali della vicenda e di valutare se il bene primario della sicurezza fisica delle persone prevedesse il necessario abbattimento della bestia. Sono molti coloro che propendono a una soluzione meno radicale, che comporterebbe la recinzione dell’animale in luoghi sicuri e perimetrali, insomma si vorrebbe mettere l’orso in gabbia, se non addirittura nel sacco come dice un famosissimo proverbio russo. Difficile capire cosa sia giusto. In questa sentenza ci si gioca un po’ dei destini delle montagne. La natura deve essere tutelata anche nella nulla silvestre rudezza o deve essere trasformata in un sorta di giardino o parco giochi in cui gli animali sono solo elementi di attrazione? La risposta ecologista, giusta, sarebbe la prima. Ma in realtà la seconda è nei fatti. Il turismo, il dissesto ambientale sta mettendo a dura prova l’habitat locale e la fauna. È di solo qualche mese fa l’episodio della caduta di migliaia di alberi dolomitici a causa del vento, tangibile epifania di come la natura, attaccata dall’inquinamento, è realmente in pericolo di sopravvivenza e con lei le migliaia di persone che abitano le zone montane. Bisogna far qualcosa per il bene non solo degli animali e della natura, ma anche di noi esseri umani che viviamo in montagna e ci nutriamo della sua bellezza e ricchezza. I tribunali possono salvare un animale. Ma è la politica che deve pensare agli equilibri naturali da tutelare. Salvare la vita a un’orsa, potrebbe essere l’inizio di un nuovo rapporto fra noi e l’ecosistema di cui facciamo parte. Bisogna pensare a tutelare la natura, per salvare noi stessi. Quel crollo di alberi che ha distrutto migliaia di attività umane alla fine di questa estate, non è altra cosa rispetto all’abbattimento o meno dell’orsa, la volontà di assoggettare il mondo naturale agli interessi antropici sta letteralmente distruggendo gli equilibri che sorreggono anche la nostra vita sociale. Allora tifiamo per la salvezza della vita dell’orsa, anche perché è un modo per tutelare anche la nostra esistenza.

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