lunedì 27 luglio 2020

RIAPRONO I MUSEI



RISCOPRIRE L’ARTE

Dopo il lockdown si sta tentando di tornare alla normalità. Con fatica tutte le attività economiche e commerciali stanno riprendendo la loro serrande. Anche i depositari di cultura, i luoghi ove si custodiscono l’arte e la bellezza, stanno riaprendo. Musei, pinacoteche, castelli e manieri si stanno offrendo agli utenti nella loro, spesso secolare o addirittura millenaria, bellezza. Gli Uffizi, celebre pinacoteca di Firenze, sta donando la possibilità agli avventori di assaporare il bello della pittura, lo stesso stanno facendo gli altri musei, ad esempio il “Museo Egizio” di Torino o la splendida Reggia di Caserta. Certo è difficile ripartire. Si parla di una perdita, causata dal perfido Corona Virus, di 34 mila euro al giorno per ogni struttura museale. Una enormità per attività che normalmente hanno entrate per centinaia di migliaia di euro all’anno. I musei più piccoli sono certamente i più colpiti, perché hanno meno entrate non solo legate agli utenti  ma anche ai cosiddetti sponsor, rispetto ai centri museali più grandi. Certamente, lo dicono tutti gli esperti, sono insufficienti i 50 milioni di euro che il ministro della cultura, Dario Franceschini, ha stanziato per fronteggiare la crisi. Divisi per i vari poli culturali, presenti numerosi nel nostro paese, sono realmente una miseria. Le difficoltà a riaprire producono, per di più, una vera e propria emergenza occupazionale. Sono moltissimi gli addetti alla cultura che sono in cassa integrazione per l’incipiente presenza del Corona Virus. Difficile al momento pensare al un loro pronto reinserimento nelle attività produttive. Non perché la loro competenza non sia preziosa e da considerare tesoro inestimabile per la comunità nazionale. Ma perché la situazione emergenziale impone una modulazione delle risorse tale da non garantire a tutti gli impiegati un pronto reinserimento. Insomma  le difficoltà sono tante. C’è il concreto pericolo che la cultura italiana sia prostrata ulteriormente a causa della crisi contingente che colpisce il nostro paese. A noi, comuni cittadini, non rimane che provare a riscoprire la bellezza del nostro paese. Magari provando a fare richiesta di visitare le nostre strutture museali, anche se ciò richiederebbe un’attesa lunga e molta pazienza. L’invito è quello di sfamarsi di cultura. Bisogna assaporare il gusto del piacere. Conoscere e ammirare l’ingegno degli artisti che hanno reso il nostro paese il giardino di bellezza, che ogni uomo e donna del pianeta apprezza. Proviamo a ripartire dalla nostra tradizione culturale, per affrontare al meglio un futuro incerto, ma che può, malgrado tutto, essere migliore del passato, basta che ci sia lo sforzo di tutti. Allora riscoprire l’arte, riassapora il senso del bello, apprezzare l’ingegno di Galileo, Michelangelo, Leonardo e dei tanti artisti e scienziati del passato, deve essere lo strumento per acquistare consapevolezza dei propri mezzi e fiducia nel domani in uno sforzo collettivo per la rinascita del paese.

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