lunedì 9 ottobre 2017

BARCELLONA: UNIONISTI IN PIAZZA

I CATALANI CHE SI SENTONO SPAGNOLI
La parte di società catalana che è contro la secessione è scesa in piazza a Barcellona ieri, 08/10/2017. Una folla immensa ha riempito le strade del capoluogo della Catalogna. Secondo gli organizzatori della manifestazione pro Spagna unita sono stati ben 1 milione coloro che hanno sfilato nelle strade. Secondo le autorità catalane 500mila. Insomma il solito balletto di cifre. Rimane il fatto che la manifestazione è stata un successo. A una settimana dal referendum per la secessione, un referendum che lo stato di Spagna considera nullo e che le autorità catalane considerano il punto di partenza per la nascita di un nuovo soggetto nazionale, le piazze sono state occupate da cittadini che chiedono unità e non divisione. A guidarli è un premio nobel. Mario Vergas Llosa, cileno e letterato insignito dell'ambito premio dell'accademia di Stoccolma, da anni vive in Spagna. Ha arringato la piazza ricordando gli enormi progressi che tutti coloro che hanno vissuto sotto il regno di Madrid hanno fatto insieme. E' un peccato che uno stato all'avanguardia per i diritti civili e sociali come la Spagna, si perda per colpa dell'egoismo di alcuni politici di Barcellona, che contro la volontà della maggioranza dei catalani vogliono dividere i loro destini da quelli degli altri spagnoli. Tutti coloro che hanno parlato in piazza ieri hanno ricordato i sondaggi che in queste ore dimostrano che la maggioranza dei Catalani vorrebbe rimanere nello stato di Spagna, in realtà i secessionisti, affermano i sondaggisti, sono in netta minoranza. Il fronte dell'unità con Madrid si sta organizzando. La Società Civile Catalana un movimento che si è schierato da subito per l'unità della Spagna, si sta organizzando in maniera strutturale e si vuole far partito e, oltre ad organizzare la manifestazione unionista del 8/10/2017, vuole farsi soggetto politico volto a contrastare i separatisti considerati dei golpisti. La società catalana si manifesta estremamente divisa. Difficile trovare un comune denominatore. Intanto il governo nazionale guidato dal popolare Rayoi mostra i muscoli. Non intende dialogare con le autorità locali catalane promotrici della secessione. Forse sarebbe meglio che ci fosse un governo nazionale più propenso al compromesso. Se Rayoi fosse disposto a concedere maggiore autonomia alla Catalogna, forse i secessionisti sarebbero disposti a fare un passo indietro. I socialisti e Podemos, le due forze di sinistra del paese, spingono perché si arrivi a dialogare. La secessione e la nascita dello stato catalano non sembra un progetto realizzabile, né auspicabile, dicono in molti, ma concedere autonomie alle realtà locali è possibile e auspicabile in una Spagna che sta ancora oggi cercando di trovare soluzioni a una crisi economica, politica e istituzionale che ormai l'attanaglia da diversi anni. Forse le manifestazioni che si stanno susseguendo a Barcellona, che manifestano la volontà del popolo di essere comunque protagonisti del proprio destino, potrebbero fare da sprone ai politici a trovare il comune denominatore di un dialogo che tuteli il bene di tutti.
testo di Giovanni Falagario

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