martedì 31 ottobre 2017

LE MONTAGNE BRUCIANO!



RICORDI D'ESTATE
L'inverno sta giungendo. Il calendario indica che il fatidico 21 dicembre, giorno del solstizio invernale, è lontano solo due mesi. Eppure l'autunno stenta ad arrivare. Le copiose e costanti piogge che caratterizzavano in passato la stagione delle foglie morte sono un lontano ricordo. In Italia giornate burrascose, con piogge intensissime e di poca durata, si alternano a lunghi periodi di sole quasi estivo. Questa strana condizione atmosferica ci lascia un ricordo d'estate. Fa impressione sentire che ieri, 29 ottobre 2017, in piena stagione delle piogge le Alpi Orientali bruciano. Il Phoen, la brezza temperata che in passato solo alcune volte riscaldava il gelido inverno alpino, oggi è diventato un vento spietato che alimenta incendi che stanno distruggendo la flora del Nord Ovest Italiano. Interi paesi alpini sono stati evacuati. Il vento caldo sta bruciando le foreste che da millenni si ergevano maestose sui crinali delle montagne. La protezione civile è in massima allerta. I canader che solitamente sorvolano in estate la Sicilia per spegnere incendi sono insufficienti e lontani per mettere fine al rogo che sta soffocando una parte del Piemonte. Non si è mai registrato un fenomeno simile. Certamente a rendere più difficile la situazione è la scelta del Governo Renzi di accorpare la guardia forestale all'arma dei carabinieri. Una decisione che ha di fatto contribuito a ledere ulteriormente l'apparato dello stato volto a difendere il paesaggio e la natura. I sindaci dei comuni montani, accerchiati dalle fiamme, sono al lavoro notte e giorno per mettere al sicuro la popolazione. Un'estate che non finisce mai sta mettendo a dura prova tutto l'arco alpino che sta vivendo una stagione secca e arida che non era mai stata registrata prima dagli annali. Sembra chiaro che l'effetto serra, l'immissione nell'atmosfera di una grande quantità di anidride carbonica frutto dell'industrializzazione avanzata, sta radicalmente cambiando l'habitat di tutto il pianeta e sta distruggendo il paesaggio italiano. La soluzione a questa emergenza ambientale è nel seguire due strade. La prima che deve essere immediata. Ricostruire un sistema interconnesso di agenti dello stato che si occupano della salvaguardia del territorio. Bisogna fare una manutenzione costante e indefessa del nostro patrimonio boschivo, eliminando rami secchi, piantando nuovi germogli e non solo. In più bisogna pensare a un piano di lunga durata che abbatta l'immissione di gas inquinanti nella nostra atmosfera. Bisogna che la comunità internazionale si adoperi per ridurre le emissioni nocive. Gli uragani che mietono vittime negli stati uniti, le siccità che fanno morire di sete milioni di africani, il Gange che in India è in secca, sono tutte manifestazioni di quanto può essere mortifero il sistema industriale antropico. Diamo un futuro ai nostri figli, riduciamo l'inquinamento. E' un dolore vedere le Alpi, con la loro bellezza naturalistica che lascia senza parole, bruciare.
testo di Giovanni Falagario

Nessun commento:

Posta un commento