domenica 29 ottobre 2017

INFRAZIONI SABAUDE



LA MULTA
Gli illeciti amministrativi segnano la vita della politica italiana. Josefa Idem, ministro dello sport nel governo Letta, perse il posto per non aver adeguatamente fatto la dichiarazione Ici sui beni immobili posseduti. Matteo Renzi dovette dar conto, da presidente del consiglio, per i voli di stato da lui utilizzati. Il ministro dell'industria nel governo Renzi, Federica Guidi, dovette dare le dimissioni perché il suo compagno era legato alle 'industrie Total che gestivano un giacimento in Basilicata, a Tempa Rossa. Oggi tocca a un rappresentante del Movimento Cinque Stelle dare le dimissioni. Il capo di gabinetto della giunta pentastellata di Torino, Paolo Giordana. La sua colpa? Aver "abbonato" un multa a un amico. Un suo conoscente avrebbe compiuto una infrazione statale, e lui si sarebbe adoperato per fargliela togliere. Un piacere da poco, che di fatto è costato pochissimo, al limite qualche centinaia di euro e una macchina circolante in più, alla comunità del capoluogo piemontese. Rimane il fatto che anche in questo caso un comportamento discutibile, ma non grave, sia stato pagato con le dimissioni. Una scelta forte in un momento in cui la sindaca, Chiara Appendino, è messa sotto accusa per errori al bilancio. Ha ricevuto un avviso di garanzia perché non ha ascritto alle uscite comunali un mutuo di alcune centinaia di euro che il comune della Mole Antonelliana ha contratto. Un errore contabile che la magistratura vuole capire se ha rilievi penali. Insomma Torino è sotto gli occhi del paese. Difficile dire se avrà effetti anche sugli equilibri interni del Movimento Cinque Stelle, impegnato in questi giorni in una difficile battaglia per contendere la presidenza della regione siciliana al candidato voluto da Berlusconi e Salvini, Nello Musumeci. Mentre Beppe Grillo in un comizio ad Aci Trezza sottolineava la diversità del Movimento rispetto alla destra sempre legata, fin dalla nascita di Forza Italia, alla parte grigia della Sicilia, arriva la notizia della grana torinese. Facile la risposta di Berlusconi e Salvini: siete come noi. Ora il futuro appare incerto. Una cosa è certa gli elettori di Lega e Forza Italia sono propensi a perdonare gli scandali. A Venezia ad esempio lo scandalo "Mose", la diga che doveva servire a salvare la città lagunare dalle maree e invece è servita da rimpolpare le casse della destra locale, invece di far diminuire ha aumentato i consensi di Berlusconi e Salvini. Invece così non è per gli altri partiti che quando malamministrano sono puniti dagli elettori. Brutto segno per il movimento?
Testo di Giovanni Falagario

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