NON COSI'!
Ci risiamo vogliono fare una legge elettorale a colpi di maggioranza. La scelta del governo di mettere la fiducia sulla votazione del cosiddetto rosatellum, la nuova norma che riforma per l'ennesima volta le modalità di voto alle consultazioni nazionali, è veramente un atto inaccettabile. Le regole di voto sono per antonomasia quelle che devono essere condivise, se non da tutte le componenti politiche, almeno dalla stragrande maggioranza. Mettere la "fiducia", cioè legare la votazione della riforma ai destini del governo, è invece un modo per esplicitare come questa riforma sia di parte. Non si può non condividere la scelta del m5s di scendere in piazza contro questo che appare un vero e proprio colpo di mano. Chiedere la fiducia per la legge elettorale, in questo frangente, appare veramente un escamotage atto solo ad evitare un confronto democratico all'interno delle aule parlamentari. Per "stringere i tempi", per evitare di inciampare in qualche emendamento birichino che modifichi la legge (come è successo in passato), si è arrivato all'assurdo di rinunciare al voto di Lega e Forza Italia. I due partiti, che si dicono favorevoli alla nuova legge, non la possono votare perché "dire si" vorrebbe dire dare la fiducia a un governo in cui non credono. Quindi nei fatti a votarla sarà il Partito Democratico e i suoi alleati, maggioranza in parlamento e minoranza nel paese. Fermatevi! Non si può approvare una legge elettorale a fine legislatura a colpi di maggioranza. Lo fece la coalizione di Centro destra quando approvò la legge Calderoli. Ma erano tempi diversi. Berlusconi e Bossi, allora segretario della lega, dovevano fermare Romano Prodi che minacciava di cancellare le misure che proteggevano gli evasori, dovevano difendere le norme sulla "depenalizzazione del falso in bilancio" le norme che rendevano più difficile perseguire i politici e gli imprenditori che erano coinvolti in tangentopoli. In questo caso non ci sono motivazioni ideali. Allora Berlusconi doveva difendere "lo spirito del '94" le motivazioni morali, difendere Previti e lui stesso dai giudici. Oggi non c'è da proteggere chi ha conti in nero all'estero. Allora perché fare questo atto prevaricante? Perché non provare il dialogo. Calderoli, con la sua legge elettorale, riuscì a fermare la controriforma prodiana, a difendere coloro che, evasori, si appellano a Forza Italia e alla Lega per difendersi. Ma il pd non è la destra. Non ha da aiutare nessuno, se non il popolo italiano a riscattarsi da una crisi che lo strangola ormai da troppo tempo. Allora perché non dialogare? Perché imporre la fiducia a una legge che potrebbe essere incostituzionale, e quindi bocciata per l'ennesima volta dalla Consulta?
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