MORTE A LAS VEGAS
Doveva essere una serata di divertimento a Las Vegas domenica 1/10/2017. Una delle tante sere di spensieratezza che sono la norma nella città americana del gioco e della vacanza. Invece un folle spara sulla folla che si era assiepata numerosa per ascoltare un concerto country. Una persona di 64 anni, Stephen Paddock, affitta una camera in un hotel prospiciente la piazza ove si svolge la manifestazione canora e, dalla finestra della sua stanza, spara ben 500 colpi in pochissimi minuti con un fucile automatico. Il bilancio è tremendo. ben cinquantotto morti e moltissime centinaia di feriti. L'America è scioccata. Non ci si capacita di come sia possibile una strage di tal fatta nel paese più potente del mondo. Eppure la violenza in Usa è all'ordine del giorno. Acquistare un'arma da guerra in America è facilissimo, basta presentarsi in un armeria e mostrare un documento di identità. Per la costituzione americana armarsi è un diritto, l'autodifesa è una delle prerogative più importanti del cittadino americano, in base a questo principio, certificato dal secondo emendamento della costituzione, chiunque negli USA può dotarsi di un'arma. In base a questo "valore costituzionale" Paddock ha acquistato quattro fucili che sparano 100 colpi al minuto, si è fornito di una grande quantità di proiettili perforanti, ed è andato su un piano alto di un grattacelo e ha sparato sulla folla. Non è la prima volta che un folle si arma e uccide. E' successo il 12 giugno del 2016 in Florida quando un giovane musulmano, Omar Mateen, si arma e spara in un locale gay, uccidendo 49 persone. In Virginia uno studente sudcoreano fa una strage di 33 vittime, siamo nel 2007. Come dimenticare la terribile strage di Coulubrine, negli anni '90, in cui uno studente uccide decine di propri compagni in un campus universitario. La legge deve essere rispettata, la Costituzione è un bene fondamentale dello stato, ma quando produce o facilita la morte, come nel caso del secondo emendamento americano, deve essere cancellata o al limite non rispettata. La legge, secondo i principi generali del diritto, ha il compito di proteggere la vita umana e di favorire la pacifica convivenza delle persone, se non lo fa, se la sua applicazione produce addirittura effetti opposti deve essere cancellata o ignorata, cioè non applicata. Ciò che non sta avvenendo in America. Il presidente Donald Trump ha detto che se ogni americano fosse armato, non ci sarebbero pericoli, ogni criminale saprebbe che ad ogni suo atto violento troverebbe centinaia di persone pronte a spararlo e a freddarlo. Proviamo a pensare cosa sarebbe successo a Las Vegas se l'auspicio del presidente si fosse realizzato. Un tipo, Stephen Paddock, spara dall'alto centinaia di migliaia di persone reagiscono, sparando dove, non certo verso il cecchino nascosto ai loro occhi, ma sulla massa di persone che stanno a canto a loro. Il risultato il decuplicarsi dei morti. Insomma è l'ennesima dimostrazione che la violenza produce solo altra violenza. La morte genera solo altra morte. Fermiamoci! Basta con le armi. Basta con la morte a buon mercato. Questo è l'auspicio che bisogna farci per scongiurare altre stragi, che stando così le cose sembrano inevitabili. Stephen Paddock, dopo aver portato tanti lutti, si è tolto la vita. Forse non sapremo mai cosa è stato l'input che l'ha spinto a diventare uno sfrenato omicida. Quello che ci lascia attoniti è che sia così facile sfogare la propria rabbia, il proprio rancore, uccidendo persone che nemmeno si conoscono e ponendo fine alla propria e all'altrui vita. La legge, la Costituzione americana, che permette e, di fatto, autorizza questo orrore, non ci piace proprio, come non ci piacciono Trump e i produttori di armi che difendono questo presunto principio all'autodifesa. E la nostra censura va pure a persone come Barack Obama e Hillary Clinton che, pur battendosi per il controllo sulle armi e contro la proliferazione delle pistole e fucili, pochissimo hanno inciso realmente per cambiare lo stato delle cose in America.
testo Giovanni Falagario
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