giovedì 12 ottobre 2017

INDIPENDENTISMO CATALANO

ARMA FINALE
Cosa succede in Spagna? La Catalogna procede o no verso la sua indipendenza? Carles Puigdemont, presidente della generalitad (traducibile in italiano come "regione"), davanti al parlamento locale sito a Barcellona ha dichiarato l'indipendenza della regione, ma allo stesso tempo l'ha sospesa auspicando un dialogo con Madrid. Sostanzialmente ha preso tempo. Ieri, 11/10/2017, il capo del governo nazionale, Mariano Rajoy, gli ha risposto. Il suo dire è stato duro. La Catalogna deve rinunciare all'indipendenza. Se le autorità locali non lo faranno si applicherà da parte del governo nazionale l'articolo 155 della costituzione iberica. Cosa prevede il suddetto lemma costituzionale? Si fa presto a dirlo. Il primo atto previsto è che il capo del governo spagnolo informi il presidente della regione autonoma che si considera il comportamento delle autorità locali incostituzionale. Se entro cinque giorni la generalitad non correggerà il suo agire, la parola passa al senato nazionale che voterà a maggioranza assoluta la sospensione sine die delle istituzioni locali imputate di comportarsi in maniera non legittima e illegale. A quel punto il governo nazionale prenderà le redini dell'amministrazione locale, gestirà direttamente le mansioni che in precedenza erano svolti dagli organi locali. Come farà? A questo momento nessuno, nemmeno Rajoy presumibilmente, lo sa. In Spagna non ci sono precedenti. Non è mai successo in precedenza che lo stato nazionale avocasse i poteri degli enti locali. L'unico precedente simile e paragonabile agli avvenimenti attuali risale agli anni '30. Allora in Spagna c'era un'altra Costituzione c'era addirittura un'altra forma di stato, era in vigore un regime repubblicano. Anche allora Barcellona si dichiarò indipendente, quale stato Catalano. Allora il governo centrale di Madrid risolse la questione in pochissime ore defenestrando e imprigionando i ribelli. Ma nella nuova Spagna monarchica e postfranchista non era mai successo un episodio del genere. Allora, se Rayoj, dovrà usare l'articolo 155 della Costituzione, l'arma finale contro l'indipendentismo catalano, dovrà inventarsi il modo per gestire una regione il cui potere locale sarà decapitato, tutti gli amministratori locali destituiti. Dovrà commissariare, usiamo il termine che in Italia viene usato dal governo in caso di scioglimento dei comuni, la regione Catalana. I catalani che vogliono autonomia vedranno un commissario decidere della loro vita quotidiana, dai trasporti all'educazione dei propri figli alla sanità. Cosa succederà in questo scenario? Francamente è difficile prevederlo. Potrebbe essere visto da molti come un atto di liberazione. Infatti secondo i sondaggi la maggioranza dei catalani vorrebbero rimanere spagnoli. ma potrebbe essere visto anche come un atto prevaricante che induce a spingere la popolazione a spostarsi dalla parte degli indipendentisti. Si gioca sul filo del rasoio. Solo fra qualche tempo sapremo se il pugno duro di Rajoy, che rifiuta ogni tipo di dialogo con l'indipendentista comunità catalana, sarà vincente. Intanto tutti i costituzionalisti studiosi del diritto spagnolo attendono con curiosità gli effetti che avrà l'utilizzo dell'articolo 155, arma finale.
testo di Giovanni Falagario

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