IL BIBLIOTECARIO
Si chiama Francesco, lavora part time presso la biblioteca comunale di Gioia del Colle, una cittadina in provincia di Bari. Il suo compito e catalogare e inserire i nell'archivio online tutti i titoli di nuova acquisizione. E' un lavoro delicato e di grande responsabilità. Un'attività che impone la conoscenza dei fondamentali principi di biblioteconomia, l'arte e la scienza della catalogazione e conservazione libraria. Cosa ha di particolare questo brillante bibliotecario? Cosa lo rende diverso dagli altri suoi colleghi? Francesco è affetto fin da bambino da una grave forma autistica. L'autismo rende molto difficile comunicare con gli altri. Tutto ciò che proviene dal mondo esterno, fosse solo una carezza, è visto da colui che ha questa sindrome come un'inaccettabile atto di violenza. Questo stato di cose rende difficile a queste persone vivere in società. Pur essendo in grado di compiere gesti eccezionali, non sono in grado di vivere in contesti pubblici proprio per la loro avversione verso l'interagire con le altre persone. Francesco, aiutato dai suoi genitori, fin dalla tenera età in cui gli è stato diagnosticato l'autismo, sta compiendo un percorso che gli rende possibile convivere con l'autismo e avere una vita piena. Francesco fa sport. Fa Nuoto. Tutte cose che l'hanno portato ad avere una certa autonomia. All'età di vent'anni o poco più può compiere atti che secondo i medici sarebbero preclusi a coloro che hanno la sua stessa patologia. La mamma, vigile urbano, ha speso tutta la sua esistenza per dare a Francesco una guida certa che lo conduca nei burrascosi percorsi della vita. Da qualche mese Francesco, come dicevamo, lavora in biblioteca. Seduto sulla sua scrivania segna su un grande catalogo i nuovi libri, inserisce i titoli e le catalogazioni nel computer che i superiori gli hanno dato in dotazione e mette una targhetta sul retro del volume. E' un'attività complessa. Un'attività le cui origini nobili si perdono nella notte dei tempi. Ricordiamo che i primi bibliotecari erano in Egitto e in Babilonia cinque o sei mila anni fa. Questa è la dimostrazione che l'inserimento sociale delle persone disabili è possibile. Gioia del Colle è un paese del Meridione. Sappiamo come il Sud d'Italia viva in una situazione economica e sociale gravissima. Il degrado economico, sociale e culturale che affligge queste terre rende veramente difficile, quasi impossibile, una reale ed effettiva integrazione. Il lavoro di aiuto alla disabilità è lasciato solamente alle associazioni di volontariato. La regione Puglia è intenzionata a nominare un garante della disabilità, siamo certi che questa figura istituzionale avrà il compito di sopperire alle carenze istituzionali che pur esistono. L'esempio del Comune di Gioia del Colle deve far da sprone. Inserire nella società i disabili è possibile. Superare la logica del soccorso previdenziale è necessario. Chi è in una situazione fisica e mentale diversa dalla maggioranza degli altri cittadini non solo ha diritto a un ruolo e un compito sociale, ma può compierlo in maniera dignitosa e latrice di copiosi frutti come fa il bibliotecario Francesco, basta lo sforzo di tutti noi a portare avanti una politica (intesa come azione sociale collettiva) dell'inclusione.
testo di Giovanni Falagario
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