LIBERA FOGGIA
Oggi, 21/03/2018, a Foggia, capoluogo della Capitanata, si
terrà la manifestazione nazionale di “Libera”. L’associazione fondata da Don
Luigi Ciotti, per combattere ogni forma di mafia e per favorire integrazione e
legalità, sbarca in Puglia. O meglio in Puglia c’è stata da sempre, ma sceglie
di manifestare e gridare con forza il proprio sdegno contro ogni forma di
sopruso e sopraffazione in una realtà in cui lo sfruttamento e l’oppressione
del più debole è forte. Oggi, primo giorno di primavera, verranno ricordate le
migliaia di morti a causa della ferina mano mafiosa. Nella cittadina pugliese,
come in altre città, verranno scanditi uno per uno, i nomi di coloro che hanno
perso la vita ad opera della criminalità organizzata. Saranno ricordati i
magistrati, morti in attentati e mentre stavano compiendo il loro dovere. Saranno
ricordati i membri delle forze dell’ordine deceduti. Saranno ricordati i
testimoni, cittadini che hanno scelto di non tacere e sono stati uccisi.
Saranno ricordati coloro che sono morti solamente perché “si trovavano nel
posto sbagliato”, perché si trovavano nella traiettoria di fuoco di killer
assetati di sangue. È un momento per meditare. È un momento per pensare. È un
momento per piangere i tanti morti di lavoro. I tanti braccianti che
soprattutto in Puglia, ma anche in altre regioni d’Italia, vengono sfruttati
dalla criminalità, fino a morire. È d’uopo ricordare la bracciante tarantina morta
l’anno scorso nelle campagne del Nord Barese a seguito delle lunghe ore sotto
il sole cocente a raccogliere ortofrutta. Si chiamava Paola Clemente. Ma le
vittime del caporalato sono tante purtroppo. Sono tanti i martiri di aguzzini
che riducono in schiavitù persone che anelano solo a una vita dignitosa. Persone
che vogliono solo lavorare e crescere i loro figli, si ritrovano in un gorgo
malavitoso che li costringe a lavorare ore e ore, senza che questo sforzo immane
produca un salario dignitoso. Pensiamo ai tanti migranti che fuggono dalle loro
terre per salvaguardarsi da fame e violenza, che invece trovano nel nostro territorio
ancora e solo oppressione e sfruttamento. È contro questo orrore che oggi don
Chiotti grida il suo sdegno. È giunto il momento di dire no alla morte. È giunta
l’ora di dire no alla violenza, penso alle morti di lupara nel Gargano. È giunto
il momento di dire no al lavoro super sfruttato. Per questo motivo la Puglia, l’Italia
intera, deve unirsi alla manifestazione di Libera per fermare la mafia, per
fermare la violenza, per fermare le guerre fra clan, per fermare lo
sfruttamento delle persone e del territorio ai fini agricoli. L’agricoltura è
una risorsa per tutti. Non deve essere lo strumento per accumulare denaro
illecito per qualcuno. Per questo siamo
tutti con Libera, siamo tutti con Luigi Ciotti, siamo tutti in piazza per
discutere confrontarci e partecipare ai seminari, perché la legalità, la parola
libera.
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