giovedì 29 marzo 2018

TERRIBILE INCIDENTE SUL LAVORO


NON C'E' PACE PER LIVORNO

Ieri, 28/03/2018, un terribile incidente al porto di Livorno ha tolto la vita a due giovani. Lorenzo Mazzoni,25 anni, e Nunzio Viola, 53 anni, sono morti mentre pulivano una cisterna. All'interno c'era ancora carburante che ha preso fuoco, per i due non c'è stato scampo. E' ancora fresco il ricordo delle 9 vittime dell'alluvione del 10 ottobre scorso. Ancora una volta la città Toscana vive nel lutto un giornata tragica. Per i due operai non c'è stato nulla da fare. Sono stati arsi vivi dall'infuriare delle fiamme. I due lavoravano per la ditta Neri, che si occupa della gestione delle navi attraccate al porto. E' coinvolta anche nelle operazioni di recupero e bonifica dei rottami della nave da crociera Concordia, che alcuni anni fa affondò davanti all'isola Del Giglio. La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere la priorità per tutti. Il governo da anni dice di voler fare una fattiva politica di prevenzione. Certo è che queste tragedie aprono grandi interrogativi sull'efficacia dei provvedimenti. In tutta Italia avvengono gravi incidenti sul lavoro. E' di pochi mesi fa il grave incendio avvenuto in una fabbrica di Milano, anch'esso latore di morti. E' un dolore immane vedere lo strazio dei parenti delle vittime, che piangono i loro cari caduti adempiendo il loro lavoro. Non deve essere concepibile che qualcuno possa perdere la vita nel quotidiano svolgersi delle sue attività. Bisogna che la cura e la protezione dell'altro sia l'elemento dominante che caratterizza ogni attività industriale. Prima il benessere e la salute, poi il denaro e il profitto. Bisogna che ogni attività sia svolta nel rispetto assoluto delle normative antinfortunistiche. Bisogna che la salvaguardia della vita prevalga. Città di grandi tradizioni cantieristiche, come Livorno, possono pensare seriamente a una rinascita, anche economica, mettendo al centro la vita e la dignità umana. Bisogna pensare alla tutela del lavoro. Livorno è stato il luogo ove è nato il Partito Comunista Italiano, nel 1921. Bisogna che lì vengano rispettati i bisogni e i diritti del lavoratore, come in ogni posto d'Italia. La città deve rinascere. I Livornesi hanno diritto ad ambire a una vita serena e felice. Non si devono più piangere morti sul lavoro in Toscana come nel resto dell'Italia.

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