ARTICOLO 69
“I membri del
Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge”
Per festeggiare i settanta anni dalla entrata in vigore della Costituzione Italiana, atto avvenuto il 1 gennaio 1948, "Racconto a mano libera" pubblica uno alla volta gli articoli della nostra carta fondamentale.
Le indennità dei parlamentari, i loro stipendi, sono stati
oggetto di grandi e, dobbiamo dire, giustificate polemiche. I lauti stipendi e
i rimborsi che ricevano senatori e deputati appaiono veramente troppo alti. È considerato
addirittura disdicevole che la politica, in un momento di crisi economica, sia
lautamente ricompensata, come attualmente prevede la legge. I parlamentari
hanno diritto, oltre che alle mensilità, a un rimborso spese per le attività di
rappresentanza nella capitale e per le eventuali spese legate ai viaggi per
raggiungere le sedi istituzionali. Uffici e segretari sono interamente a carico
dello stato. I partiti hanno diritto a rimborsi molto congrui per le spese
elettorali. Questa forma di pagamento è stata istituita con legge il 31 ottobre
1965. Col passare degli anni e dei decenni i soldi dati alla politica sono
aumentati in maniera poderosa. La Repubblica Italiana è lo stato europeo che
spende di più per compensare l’attività parlamentare e politica in generale. Se
si aggiunge a questo dato, l’enorme mole di corruzione presente nel nostro
paese, lo spreco direttamente legato all’attività dei politici si può stimare
che si aggiri a miliardi di euro. Un dato che fa paura. L’articolo 69 della
costituzione non voleva affatto giustificare la sete di denaro dei politici.
Non voleva certo che Luigi Lusi, tesoriere del partito di sinistra “La
Margherita”, sottraesse milioni di euro
allo stato giustificandoli quali rimborsi elettorali del suo partito. Lo
scandalo è stato grande, si è aperto un processo giudiziario dagli esiti ancora
non definiti, che coinvolge non solo Lusi ma esponenti importanti della
sinistra italiana, quale ad esempio Francesco Rutelli. Bisogna notare che la
legge impone che lo stipendio dei parlamentari non possa essere superiore al
trattamento finanziario che riceve un magistrato con funzione di presidente
alla Corte di Cassazione. Questo dovrebbe essere un limite che equipara il
parlamentare a un qualsiasi alto funzionario dello stato. La Politica non deve
essere vista come atto gratuito, almeno secondo la interpretazione vigente
della Costituzione, ma comunque deve essere ricompensata non in maniera
abnorme. I parlamentari, oltre al rimborso spese e allo stipendio, hanno
diritto a viaggiare gratuitamente sulle linee ferroviarie dello Stato. Il
Movimento Cinque Stelle, la forza politica che ha vinto le ultime elezioni, ha
promesso un forte ribasso degli stipendi parlamentari, fino a un loro
azzeramento. Nella scorsa legislatura il Movimento fondato da Beppe Grillo ha
deciso che i propri rappresentanti in Parlamento cedessero gran parte del loro
stipendio di politici a un fondo per far ripartire l’economia italiana. I soldi
dei “grillini” sono serviti a far ripartire imprese economiche in difficoltà e
dare lavoro ai giovani. Un atto lodevole e apprezzato soprattutto al Sud
Italia, che li ha votati in massa alle ultime elezioni. La Lega invece ha avuto
consensi al Nord. Ha premiato la durezza di Matteo Salvini. Per lui il problema
non sono gli sprechi della politica, ma l’immigrazione quale pericolo
nazionale. Il Carroccio, così è denominata in gergo la Lega, è stata nell’occhio
del ciclone per i rimborsi elettorali, l’ex segretario Umberto Bossi ha un
procedimento penale ancora aperto, perché avrebbe trasferito soldi pubblici in
conti all’estero. L’attuale segretario Matteo Salvini si è rifiutato di farsi
parte civile al processo, si è rifiutato di considerare illecita la sottrazione
all’Italia di denaro. Questa posizione ha creato consenso. L’alleanza Forza
Italia / Lega alle ultime elezioni ha avuto tantissimi voti al nord. Insomma la
Penisola è spaccata in due. Da una parte il Settentrione vota destra,
autorizzando di fatto l’utilizzo dei soldi da parte dei partiti, dall’altro al
Sud vota un partito che vorrebbe ridistribuire alla cittadinanza la parte di ricchezza
detenuta dalle forze politiche. Difficile definire l’esito di una tale vicenda.
Fa impressione l’idea che potrebbe formarsi un governo lega e Movimento Cinque
Stelle, due partiti che hanno una visione dello Stato e dei soldi pubblici diametralmente
opposti. Per Salvini il reddito di cittadinanza è uno spreco. Per il Movimento
i soldi racimolati dalle tangenti sono uno scandalo. Per la Lega chi è da
deprecare sono i “terroni” che chiedono soldi. Per il Movimento chi è da deprecare
sono i politici come Mantovani, l’assessore ai lavori pubblici di destra della
Regione Lombardia arrestato per tangenti. Insomma per la Lega e per Forza
Italia la politica deve finanziarsi, anche in maniera robusta, per il Movimento
Cinque Stelle deve invece rinunciare ai privilegi per una più efficace ridistribuzione
sociale del reddito. Queste due forze, con programmi diametralmente opposti,
hanno vinto le elezioni. Sembrano destinate a governare insieme. Ce la faranno?
Riusciranno a superare le differenze. Riusciranno a smussare gli angoli e a far
combaciare una visione della cosa pubblica che apparentemente sembra agli
antipodi. La lega in passato, con Forza Italia, si è battuta per la
depenalizzazione del falso in bilancio, per rendere più brevi le prescrizioni a
reati di natura finanziaria, per difendere chi ha fondi neri all’estero,
riuscirà a convivere in un governo con i M5S che fa dell’onestà la sua
bandiera? Difficile dirlo. Una cosa è certa: la Lega ha milioni di euro all’estero
frutto dell’utilizzo malsano dell’articolo 69 della Costituzione esattamente
come tutti gli altri partiti della cosiddetta prima e seconda repubblica. È d’obbligo
ricordare che anche il Partito Democratico, al pari dei partiti di destra, è
stato coinvolto in scandali quali ad esempio la vicenda consip. Consip è l’ufficio
che fornisce servizi alla pubblica amministrazione:penne, materiale d’ufficio,
ma anche altri beni molto più costosi. Il solo dubbio che alcuni membri del pd
abbiano usato i soldi del consip per arricchirsi ha fatto crollare i consensi
della sinistra. Ora appare lampante la diversità dell’elettorato di Lega e
Forza Italia rispetto a quello di M5S e Partito Democratico. Mentre l’uno è
disposto a perdonare gli illeciti penali dei propri politici. Gli altri appena
sentono puzza di scandalo non li votano.
Scritto da Gianfranco Pellecchia
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