martedì 1 maggio 2018

PRIMO MAGGIO


I MAGGIO: MAI PIU' SANGUE
Il Primo maggio è la festa dei lavoratori. Ma cosa si commemora? Un fatto di sangue! Nei primi giorni di maggio del 1886 i lavoratori di Chicago scesero in piazza per chiedere che la giornata lavorativa fosse di otto ore. Gli operai delle fabbriche di una delle più importanti città industriali americane scioperavano. Chiedevano dignità, rispetto e ritmi di lavoro accettabili. La polizia rispose caricando. Vi furono decine di morti e i molti arrestati furono condannati a morte con rito immediato. Una vera carneficina condotta dalle autorità statunitensi. da allora, per volontà della seconda internazionale dei lavoratori che aveva sede a Parigi, il Primo Maggio di ogni anni è la giornata in cui si ricorda quelle vittime innocenti, sacrificate sull'altare della giustizia sociale, purtroppo negata. A onor del vero il loro sacrificio produsse qualche effetto benefico. Nel 1887 lo stato dell'Illinois fu il primo ad attuare una norma che dichiarava la giornata lavorativa di otto ore, riducendo così l'orario di lavoro a un tempo più consono. Da allora l'otto maggio è diventato un giorno di rivendicazione. Come dimenticare il drammatico Primo Maggio di Portella della Ginestra. I lavoratori siciliani erano andati su un altipiano prospiciente la baia di Palermo. Erano andati a festeggiare la fine della guerra e della dittatura in quell'assolato giorno di primavera del 1947. La nascita della nuova Repubblica, proclamata il 2 giugno 1946, era la gioia che aveva portato i lavoratori su quel promontorio. Erano andati a manifestare e a consumare insieme un pasto frugale, era un picnic di rivendicazione sociale. Sono stati ammazzati dal perfido capo mafia Salvatore Giuliano. Il Boss aveva messo i suoi "picciotti" intorno alla vallate su cui manifestavano i lavoratori, e questi avevano sparato compiendo una strage senza precedenti.Probabilmente questo vile atto aveva anche complicità politiche, frutto di una classe dirigente siciliana che vedeva di malocchio la classe operaia che prendeva coscienza dei propri destini. Insomma il Primo Maggio è un racconto di sangue e di dolore. E' un percorso di morte compiuto da un'umanità dolente che cercava di emanciparsi. Ho menzionato solo due episodi in cui i lavoratori sono stati vittime innocenti, tantissimi altri, purtroppo, ci sono stati. E' tempo di cambiare! Mai più violenza, mai più orrore. I morti di Chicago, i morti in Sicilia, devono esserci da monito. Ogni uomo, ogni donna che muore di lavoro o per il lavoro è una ferita sanguinante per l'intera umanità. E' tempo di pace e di riscatto. E' tempo che finiscano le divisioni fra sfruttati e sfruttatori. Basta bambini che lavorano e sono vessati in Asia, Africa ed America del Sud. Basta ignominia del caporalato che, come una zecca, vive sfruttando il lavoro altrui. E' tempo di indignarsi. E' tempo di alzare la nostra voce. E' tempo di solidarietà verso chi soffre a causa dello sfruttamento. E' tempo di solidarietà verso chi ha perso il lavoro. E' tempo di solidarietà verso chi è preoccupato del proprio futuro economico e cerca nel lavoro il compimento della propria persona. La giornata del I maggio ci serva per piangere le morti del passato, ma anche per pensare a impedire che nuove morti avvengano ancora. Buon primo maggio, ma non a tutti. Niente ipocrisie! Chi sfrutta, chi uccide, chi compie iniquità non ha diritto a godersi questa giornata.

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