martedì 11 agosto 2020

ACCELERAZIONI



ACCELERAZIONI

È difficile leggere interamente la realtà. Comprendere il senso degli avvenimenti mondiali e trarne un senso, un nesso causale tra loro. Certo quello che sta avvenendo in Libano, la rivolta popolare contro il governo, incominciata a causa di un esplosione accidentale al porto di Beirut, fa credere che la storia proceda a scossoni. Tutto sembra immutabile, poi all’improvviso avviene qualcosa che cambia l’orizzonte degli eventi (parafrasando un termine astronomico). È successa la stessa cosa nel 1989, quando il crollo del Muro di Berlino ha improvvisamente cambiato gli assetti geopolitici mondiali. Di lì a poco quella che era una superpotenza, URSS, è stata spazzata via dalla storia. Nel 1991 quel potente impero, che aveva minacciato il mondo di distruzione con l’olocausto atomico, sarebbe crollato e al suo posto sarebbe risorta la Russia. Insomma la storia ha improvvise accelerazioni. Queste non nascono dal vuoto, ma sono il frutto di un affastellarsi continuo di micro eventi e di un accumularsi di convinzioni ideali e culturali, che hanno una improvvisa deflagrazione. Ora ci troviamo davanti a un momento del genere? Quello che succede in Libano è parallelo a quello che succede in molte altre parti del mondo. Gli USA, l’unica e ultima super potenza rimasta, è anch’essa segnata dal Corona Virus. Gli States stanno vivendo una crisi economica senza precedenti. Il presidente Donald Trump ha promesso e ha già avviato aiuti concreti alla popolazione. Ha promesso un sussidio a disoccupati, a malati, a colpiti dall’improvvisa crisi. Riuscirà a far risalire la china al suo paese? Difficile trovare una vera risposta. Anche la Cina, la prima nazione ad essere colpita dal morbo mortale, ha problemi di stabilizzazione sociale ed economica gravissimi. Sconfitto il morbo, almeno apparentemente, a giudicare dai dati pubblicati dal governo, deve gestire la crisi di Hong Kong, la ex colonia britannica, giustamente, ha voglia di preservare le libertà democratiche che fino al 1998, data del ritorno della città alla madre patria, possedeva. La Russia è in balia della diffusione del morbo. Il Brasile abbina una crisi economica senza precedenti, in poco tempo da potenza economica nascente sta precipitando in una recessione economica dagli effetti disastrosi soprattutto per la popolazione meno abbiente, il continuo moltiplicarsi con un’accelerazione esponenziale dei casi di malati a causa della pandemia. Ogni paese rischia di vivere un bivio decisivo della storia, e non sembra una svolta che porta al bene collettivo ma a un improvviso e drastico moltiplicarsi della povertà e dell’insicurezza sociale. Siamo a un cambiamento epocale? Fra qualche decennio, secolo, i nostri discendenti paragoneranno questo particolare momento storico a ciò che avvenne quando cadde l’Impero Romano o quando Cristoforo Colombo scoprì l’America? Difficile dirlo! Difficile, scusate il pessimismo, essere certi che ci saranno nostri discendenti, visto la particolare delicatezza del momento e la non ottima salute dell’intero nostro pianeta Terra. Ma queste “accelerazioni” sono inevitabili. La storia umana ne ha vissute tante. Bisogna attrezzarsi per affrontarle, bisogna pensare ha superare gli ostacoli. Sant’Agostino, vissuto in pieno sconvolgimento epocale legato all’arrivo dei cosiddetti Barbari nel Mediterraneo, ha saputo cogliere le possibilità che uno sconvolgimento tragico della storia può procurare all’umanità. Ha pensato che il crollo istituzionale di un impero potesse essere latore di quella che chiamava “La Città del Cielo”, cioè l’arrivo della nuova epoca Cristiana, guidata dal Dio – Padre. Non spetta a me, in questo momento, concludere che la nuova epoca prospettata da Agostino sia stata un bene o un male per l’umanità. Quello che è certo che il santo di Cartagine ha saputo cogliere brillantemente i cambiamenti ed è riuscito a rielaborare eventi di guerra e di dolore, mettendo appunto una idea filosofica di mondo migliore e armonico con Dio, ponendo le sue basi speculative su eventi che in sostanza erano catastrofici. Anche noi, oggi, dobbiamo avere la capacità di affrontare le difficoltà storiche, avendo gli occhi puntati al futuro. Dobbiamo saper trasformare eventi dolorosi, ad esempio il lutto per la morte di tante persone innocenti a causa del Virus o della guerra, in una possibilità benefica. La comunità dell’uomo sta andando verso il baratro? Dobbiamo pensare a strade nuove, un credente direbbe “cieli nuovi”, per costruire un mondo più stabile, più sicuro, e, soprattutto, certo (cosa al momento messa in discussione dagli eventi, purtroppo) per i nostri figli. Mi vien da dire: attraversiamo il male, per giungere al Bene. Cosa difficile, perigliosa, una scommessa con poche possibilità di vittoria, ma ci dobbiamo provare. Gli eventi accelerano, noi dobbiamo stare al passo. 

Nessun commento:

Posta un commento