venerdì 14 agosto 2020

CORONAVIRUS, GOVERNO INDAGATO

 

RESPONSABILITA’

Gli avvisi di garanzia destinati ad esponenti del governo per il propagarsi del Corona Virus ai primi di Febbraio Marzo del corrente anno 2020 è un atto dovuto. È necessario capire perché il male si è propagato in tutto il paese e se ci sono responsabilità individuali e collettive, politiche o di altra natura. Bisogna sapere la verità. Prima di tutto per un giusto senso di giustizia e per il rispetto verso i tanti caduti innocenti, non so che altre parole trovare per nominare i nostri concittadini morti di corona virus, poi anche per poter evitare che gli errori involontari o volontari che siano, colposi o dolosi che siano, si ripetano. Sono stati inviati avvisi di garanzia a Giuseppe Conte, presidente del consiglio, a Roberto Gualtieri,ministro dell’economia,  a Lorenzo Guerini, ministro della difesa, a Luciana Lamorgese, Ministro degli interni, e Roberto Speranza, Ministro della Salute. Un atto dovuto che vuol far chiarezza sulle prime fasi dell’azione del virus nel nostro paese. Indagini che si legano a filo rosso con quelle che in cui è coinvolto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il noto politico, amato dall’elettorato di destra, Giuseppe Calicchio, braccio destro di Matteo Salvini, prestato al Pio Albergo Trivulzio per un breve periodo di tempo, proprio del periodo tragico della diffusione del male che ha colpito, mentre era responsabile dell’opera pia, un centinaio di ricoverati sono deceduti a causa del Corona Virus. Insomma le indagini della magistratura sono giustamente tante. Si tratta di appurare responsabilità gravissime. Certo l’istituzione regionale lombarda ha gravissime responsabilità, ha affidato a persone sbagliate la gestione della crisi, ricordiamo l’abbraccio fra Fontana e Guido Bertolaso, poi rivelatosi malato di Corona Virus, che costrinse il governatore lombardo a rimanere chiuso nei suoi uffici, invece di raggiungere i propri familiari a casa, come tutti gli italiani in lockdown, per compiere il doveroso isolamento precauzionale. Insomma le indagini sono tante, chi doveva fare e non ha fatto, chi ha fatto sbagliando, sono molti. È ora che si faccia luce sulla verità. Ben vengano le inchieste. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è dichiarato convinto che presto le posizioni giudiziarie sue e dei suoi ministri saranno archiviate, cioè i giudici non registreranno alcuna responsabilità penale dell’esecutivo. Non spetta a me dare un giudizio sulla questione. Non voglio entrare nell’ambito giudiziario, spetta alla magistratura condannare o assolvere, non certo a un comune cittadino. Quello che è un dovere di tutti è cercare di comprendere. Cercare di capire il perché un virus, un micro organismo, ha paralizzato il paese ed ha, cosa ben più grave, ucciso dei nostri concittadini. Bisogna cercare di comprendere. Bisogna analizzare i dati, i fatti, e cercare di pensare a quale profilassi doveva essere corretta per fermare il diffondersi del morbo, se si è fatta, e se, cosa che è oggetto di indagine dei giudici, non si è fatta, perché non si è fatta, cioè capire se ci siano state azioni colpose o, addirittura, dolose che hanno contribuito al diffondersi del male. Bisogna essere chiari. Prima di tutto la verità. Chi ha sbagliato paghi, chi ha commesso errori ne risponda prima davanti alla giustizia poi all’elettorato, se avrà il coraggio di presentarsi alle elezioni. La diffusione a Codogno del Corona Virus a Marzo di quest’anno è la chiave per capire il perché il virus ha colpito duramente tutto il paese. La indagine che si è aperta al tribunale di Roma sull’azione del governo durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria è cruciale. Bisogna capire, lo continuo a ripetere. Bisogna sapere che nessuno “è senza peccato”, per citare una frase evangelica. Ma mentre Gesù la pronunciava per salvare la vita all’adultera, noi invece dobbiamo pronunciarla per chiedere con forza che chiunque, dal politico nazionale al locale, dal tecnico al medico di primo soccorso, se ha commesso qualche reato, ne risponda. Ovviamente nella consapevolezza che chi più in alto sta, più è grave la sua colpa. Verità e giustizia, questo è lecito, e non solo, è giusto chiedere.

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