sabato 1 agosto 2020

LEGGERE



FELICITA'
In questi momenti così particolari e complicati, nei quali il nostro paese sta cercando di superare le difficoltà e i lutti prodotti dal Corona Virus, la soluzione per trovare un po' di quiete è nella lettura. Perdersi nelle pagine dei grandi romanzieri, farsi trascinare da storie coinvolgenti, è l'unico modo, a mio modesto parere, per ritrovare un pizzico di gioia. Riscoprire Honore' de Balzac. Rileggere Garcia Maquez. Perdersi nei tormentati e tormentosi vicoli della Dublino di James Joyce. Percorre Il sentiero dei nidi di ragno assieme a Italo Calvino. Ripercorre la fuga da Troia e il viaggio verso il Lazio di Enea. Ricordare le gesta di Ulisse, Aiace, Ettore e Achille. Riscoprire il giocoso e vizioso Trimalcione raccontato da Petronio nel suo Satyricon. Riscoprire la complessa vita interiore di Cesare Pavese, avendo cura di apprezzare la bellezza e l'intensità dei suoi romanzi. Questo è il momento per potersi abbandonare alla bellezza della letteratura. Chiusi nelle nostre casa, temendo il contagio, potremmo raccontare e raccontarci gradi storie esattamente come hanno fatto i giovani del 1300 raccontati da Giovanni Boccaccio nel suo "Decamerone", quando la peste faceva tremare Firenze. E' vero il pericolo sembra meno stringente. Oggi siamo chiamati ad uscire per riprendere le nostre attività lavorative, dopo mesi di chiusura legata alla paura del morbo. Ma pur potendo ricominciare a vivere la nostra vita esteriore, non dobbiamo scordarci di arricchire la nostra vita interiore, facendo propri i più grandi pensieri prodotti dal genere umano. Ecco perché il romanzo, il racconto, fa bene a tutti noi. Usciamo per andare nelle librerie e nelle biblioteche, rompiamo i lacci della paura attraverso la grande letteratura. Il mondo ci apparirà migliore. Le difficoltà saranno meno insormontabili. Vi parla uno che non conosce i veri arcani dell'arte dello scrivere. Che spesso, purtroppo per me, si perde anche nell'utilizzo delle più rudimentali regole della grammatica e della sintassi. Uno che commette strafalcioni. Ma anche un ignorante, un incolto come me, trova nel romanzo un'oasi di pace e un momento di maturazione della propria interiorità che è preziosa. Ecco perché mi trovo qui a esprimere la bellezza della Cultura, è non è solo fine a se stessa ma è soprattutto strumento di accrescimento non solo intellettuale ma anche umano.


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