lunedì 8 gennaio 2018

DIRITTI INVIOLABILI, L'ARTICOLO 2 DELLA COSTITUZIONE



ARTICOLO 2
"La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale"
"Racconto a mano Libera" continua a pubblicare alcuni articoli della Costituzione Italiana a settantanni dalla sua promulgazione. L'articolo 2 è uno dei più importanti. Sancisce che la Repubblica, lo stato, garantisce ad ogni essere umano che saranno rispettati i suoi diritti fondamentali. Nessun uomo, nessuna donna, potrà essere lesa nelle sue prerogative più importanti. Tutti i diritti umani saranno rispettati. La repubblica non decide quali siano i diritti da rispettare. Essi sono incisi con il sangue dei morti innocenti della seconda guerra mondiale, vittime dell'orrore dell'oppressione che calpesta la dignità umana. Se la barbarie nazista ha creato i lager. Il diritto alla dignità della vita scaturisce dal grido di dolore delle vittime. Il diritto a una vita dignitosa e all'inserimento sociale delle persone in difficoltà, disabili o emarginati socialmente, nasce dall'orrore nazista che recludeva e uccideva chi era affetto da disabilità psico fisiche. Il diritto alla parola nasce dalla terribile censura fascista e nazista che imprigionava gli oppositori politici. Insomma per dirla citando Piero Calmandrei, noto costituzionalista e padre costituente, la Costituzione e i suoi diritti sono nati nei monti ove i partigiani lottavano e morivano nelle loro disperata guerra contro la barbarie nazista. Ecco perché la Repubblica "riconosce i diritti inviolabili" e non li decide. Non è il legislatore costituente a scegliere quali siano i diritti fondamentali. E' la storia, il dolore delle persone, la sofferenza della guerra a renderli evidenti. Chi è chiamato a tradurre questi diritti in norme si deve solo inchinare davanti ai martiri della storia che hanno reso carne ed ossa questi valori con il loro sacrificio. Insomma i diritti inviolabili sono l'esplicitazione di un processo culturale e di emancipazione sociale che ha le sue fondamenta nell'orrore della prima parte del XX secolo. I diritti umani sono diventati il baluardo contro l'orrore delle dittature. Ma oggi che la seconda guerra mondiale è lontana nel tempo quei diritti di libertà, di dignità quel diritto alla vita sono ancora validi? Stiamo assistendo a fenomeni di ribellione a quei valori. Spesso si sente dire: quei valori sono tuoi (di chi continua strenuamente a crederci), non sono i nostri. Quando un disabile rivendica il diritto alla dignità. Quando un migrante rivendica il diritto a vivere nel nostro paese, fuggendo dalle brutture del suo. La reazione della gente è fredda, sceglie di rifiutare quei principi fondamentali. Non c'è più la consapevolezza che il vivere sociale richiede "l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica ed economica". Si arriva al punto di negare i diritti. Il diritto al lavoro viene negato per i più deboli. Il diritto alla parola viene negato a chi non ha le capacità dialettiche adeguate. L'ascolto dell'altro invece dovrebbe essere una virtù repubblicana, mi si consenta l'ardire. Insomma l'operato dei morti partigiani in montagna, per citare ancora calamandrei, è estraneo a molti di noi. Di conseguenza è estraneo quell'afflato di amore verso l'uomo, con la "u" minuscola, verso ogni uomo e donna che ha portato i nostri padri costituenti a scrivere l'articolo 2 della costituzione italiana. I nostri valori repubblicani stanno affogando assieme ai fratelli che muoiono nel Mediterraneo. Assieme alle persone perseguitate in Libia con il tacito avvalo del nostro governo. Assieme alle tante persone in difficoltà che nel nostro paese non trovano aiuto. Assieme ai disoccupati che non trovano lavoro. Assieme ai malati che non riescono a curarsi in maniera dignitosa. Assieme ai carcerati che non possono scontare dignitosamente la loro pena. Allora scegliamo: riscopriamo i valori, l'afflato etico, il senso di amore verso l'altro che hanno ispirato i nostri padri che hanno scritto l'articolo 2 della Costituzione Italiana. Questo è l'unico modo per costruire un paese migliore.

testo di Giovanni Falagario

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