UNA MAMMA
Oggi Primo Gennaio la chiesa festeggia la maternità di Maria. Una ragazza, una adolescente, che duemila anni fa stringeva in braccio il suo bambino dopo l'estrema prova del parto. Spossata, stanca, consapevole di aver corso un gravissimo pericolo di vita, Maria contemplava la creatura che lei stessa aveva generato. Da quando esiste il genere umano un numero indefinibile di donne, probabilmente un numero pari alle stelle del cielo, ha provato le stesse emozioni forti di quella ragazza di Nazareth vissuta ventun secoli fa. Proprio per questo motivo la figura di Maria è così cara a tutti i fedeli. E' l'immagine più umana che possa esistere al mondo. E' l'esplicitazione di come ogni donna è un bene prezioso perché ha il potere di compiere un miracolo, il potere di donare la vita. Chi crede sa che Maria ha dato alla luce Dio. Chi crede sa che in quella grotta di Betlemme ha visto la luce il Salvatore del mondo. Chi è cattolico, chi è cristiano, sa che in quella notte di Palestina è nato l'uomo che avrebbe consolato gli afflitti e mondato i peccati. Credo che l'umanità intera possa invece rimanere attonita davanti al miracolo della vita che si esplicita come atto di rigenerazione dell'anima. Ogni bimbo che nasce, ogni nuovo vagito, è come Gesù. E' una promessa per il mondo intero. Tutto sommato il Cristianesimo ha reso oggetto di culto ciò che per ogni comunità, per ogni singola coppia, per ogni donna è un auspicio costante quando nasce una nuova vita. Il bambino si spera che possa vivere una vita piena, possa realizzare grandi opere e portare beneficio all'intera umanità. Maria Stringendo nel proprio grembo Gesù Bambino sapeva che il nascituro doveva cambiare la storia del mondo. Ogni mamma sa che il proprio figlio cambierà la vita e l'esistenza di tutti coloro che gli stanno attorno. Una mamma sa che la vita che ha generato è una promessa di felicità. Sa anche che il proprio figlio correrà tanti pericoli, dovrà affrontare tante sfide, vorrebbe tenerlo in braccio per tutta la vita, vorrebbe avere cura di lui per sempre. In quell'istante in cui, dopo la nascita, stringe a sé la sua creatura probabilmente, in un momento di follia frutto dell'accecamento che dà l'amore, crede veramente che possa stringere per sempre e accudire il proprio neonato. Poi la vita si prende la rivincita. Il figlio o la figlia viene rapito dalle braccia materne, e purtroppo può capitare che abbia un destino tragico, di croce e sofferenza, come quello che ha avuto Gesù. Rimane la grande tensione affettiva di una mamma che amerà per sempre il proprio frutto, figlio o figlia che sia, per l'eternità. Questo miracolo d'amore festeggia oggi 1 gennaio 2018, Capodanno, la Chiesa. Auguri a tutti. Soprattutto alle mamme.
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