MARONI FOREVER
"Con la politica ho una lunga storia d'amore e come tutte le vere storie d'amore, non finiscono mai". Queste sibilline parole sono state dette dal Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, all'indomani del suo annuncio di non voler ricandidarsi alla presidenza della giunta lombarda. Maroni, assieme a Umberto Bossi e a Silvio Berlusconi, è uno degli indiscussi protagonisti della destra italiana da venticinque anni. Figura di secondo piano rispetto alle prime due, ma comunque di rilevantissima importanza. Quando Umberto Bossi, a causa della sua malattia, è stato costretto a dimettersi dal ruolo di segretario del partito, la Lega Nord, era apparso l'erede migliore. Ma da segretario fece uno sbaglio. Tirò fuori le "ramazze", cioè promise, con in pugno una scopa, di rendere la Lega un partito di onesti. Allora infuriava la polemica sul costume leghista di distribuire lauti compensi romani ai vertici del partito. Una scelta fatale che indusse la dirigenza del carroccio a sostituirlo con il giovane Matteo Salvini. Poi le nuove strade da percorrerei lo condussero al Pirellone, il grattacelo sede della giunta regionale. Un segnale volutamente rassicurante. La Lega è uguale a se stessa nei secoli. Roberto Maroni sarà sempre uno dei capi, nulla muterà in eterno. Solo la malattia di Umberto Bossi ha un po' scompaginato le cose. Oggi però tutto torna a posto. Maroni e Bossi rioccuperanno le poltrone di Roma, si parla per entrambi di un ritorno al Senato. Tutto dimostra che per Maroni e le poltrone, come lui stesso dice, c'è una vera storia d'amore che non finisce mai. Si parla, addirittura, di una sua elezione alla presidenza del consiglio, se dovesse vincere la coalizione Forza Italia - Lega. Sarebbe un fare le scarpe al segretario attuale Matteo Salvini, che vista l'incandidabilità di Silvio Berlusconi si sente lui il primo ministro. Ma si sa Matteo Salvini, grande nell'eloquio, non è mai stato un'eccellenza nel campo istituzionale, Notissima la battuta europea in cui, essendo parlamentare UE, ammetteva candidamente di non saper distinguere fra un regolamento e una direttiva. E' chiaro che Matteo Salvini non potrà fare il presidente del Consiglio, ma sarà utilissimo al centrodestra per le sue performance teatrali, come non ricordare lo show che fece con una bambola gonfiabile, una di quelle che si usano per i giochetti di autoertismo, paragonandola alla Boldrini. Come non dimenticare il selfy tarocco che si fece durante l'attentato a Bruxelles. Si fece un fotomontaggio con il suo faccione davanti alla stazione presa d'assalto dai terroristi, facendo inorridire i piddini e i grillini bacchettoni e divertendo i buontemponi che da sempre votano Lega e Forza Italia. Insomma Matteo Salvini servirà per la sua goliardia, per la sua voglia di stupire e di sedurre, una dote che lo rende tanto simile a Berlusconi, ma chi comanderà sarà Maroni assieme al sempre indomabile Cavaliere.
Nessun commento:
Posta un commento