VIAGGIO NELLA COSTITUZIONE: ARTICOLO 14
“Il domicilio è inviolabile
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o
sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie
prescritte per la tutela delle libertà personali.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di
incolumità pubblica o ai fini economici e fiscali sono regolati da leggi
speciali”
“Racconto a mano libera”, per ricordare i settanta anni dall’entrata
in vigore della costituzione pubblica gli articoli della nostra carta fondamentale.
Oggi parliamo dell’articolo 14. E’ dedicato al diritto a vivere e ad abitare in
un posto sicuro e confortevole, senza che nessuno possa mettere a repentaglio
la nostra sicurezza e quella dei nostri beni. Il luogo in cui ogni persona vive
ed esercita le proprie attività quotidiane è inviolabile. Questo è il senso del
primo comma di codesto articolo della Costituzione. I brocardi medievali, commenti dei dotti antichi alle
leggi degli uomini, dicevano che ogni uomo è un sovrano a casa propria. Questo
concetto è stato fatto proprio da tutte le costituzioni democratiche moderne,
anche quella del nostro paese. La casa,
il domicilio, diviene il luogo in cui si custodiscono i preziosi ricordi di una
vita, dell’avvicendarsi dei tempi, dell’esperienze familiari. Ogni casa è un
museo di una persona o di più persone. Un luogo in cui è segnato il transito su
questa terra di colui che vi abita. Certo non gradi condottieri, non statisti,
non artisti ma persone comuni che hanno comunque il diritto e anche il dovere
di lasciare ai posteri i segni del loro transito in questa terra. La casa
quindi è un monumento alla vita di chi vi abita. La legge dello stato deve fare
in modo che venga custodita. Ma la casa non è solo custode dei ricordi, è
qualcosa di ancor più prezioso. E’ il focolare in cui chi vi abita si stringe
per vivere in maniera confortevole e dignitosa il susseguirsi dei giorni. Ognuno
dovrebbe avere un rifugio proprio ove
stare, un luogo ove vivere con la propria famiglia, il diritto alla casa deve
essere garantito a tutti. Per questo è bene che lo stato si adoperi per
ampliare una sana edilizia popolare, che permetta a chiunque di accedere al
diritto alla casa. Ma non c’è solo il diritto ad avere la casa, c’è il diritto
a scegliere chi favi entrare e quando. E’ un diritto fondamentale che va oltre
il semplice diritto di proprietà. Io non posso entrare, senza il permesso del
padrone di casa, in un appartamento non solo perché “non è mio”, ma anche
perché facendo così violo il diritto personale del titolare della casa a
custodire al suo interno i propri beni i propri ricordi scegliendo a chi
mostrali. Insomma il diritto al domicilio va altre i freddi diritti di natura
economica. E’ un modo per custodire il bene prezioso della famiglia. E’ un modo
per custodire i ricordi dei propri casi, se si abita in una casa che è da
generazioni proprietà del proprio ceppo familiare. E’ un modo per custodire i
propri figli. E’ un diritto sacrosanto del genitore sapere che se i propri
bambini stanno a casa non corrono i pericoli prodotti dal mondo esterno. Ecco perché
la sicurezza, l’operare dello stato per evitare aggressioni e furti all’interno
di case e abitazioni, non è solo un doveroso atto di polizia, ma un importantissimo
strumento per adempiere a un sacro e inviolabile principio costituzionale. Neanche
lo stato può violare il sacro domicilio. Le perquisizioni, i sequestri e le ispezioni
all’interno di una casa devono essere giustificate solo e unicamente da
fattispecie giuridiche previste dalla legge. Nessuna forza istituzionale può impunemente
entrare nel domicilio di qualsiasi persona, questo è un diritto dell’uomo, un
diritto che deve essere garantito a chiunque. I casi previsti dalla legge sono
quelli propri del codice penale. Si può sequestrare beni da parte delle forze
dell’ordine se le cose in questione sono
oggetto o causa di reati, sempre previa l’autorizzazione del giudice. La
libertà personale, anche in questi casi, deve essere tutelata. Non vi possono
essere azioni di polizia che violano la dignità della persona possessore e
abitante del luogo oggetto di atti giudiziari. C’è un’altra eventualità in cui
l’autorità statale può predisporre sequestri . E’ il caso in cui il possessore
non abbia adeguatamente svolto il proprio dovere di cittadino nell’adempiere i
suoi doveri di natura fiscale. Le autorità preposte al controllo delle tasse
possono procedere a sequestri e ingiunzioni. Ciò è possibile in nome del bene
superiore della collettività, che ha nocumento da coloro che provano ad
aggirare i loro doveri fiscali. I sequestri sono giustificati dal danno che
malati, disabili, poveri ed emarginati ottengono a causa di chi non dichiara le
proprie entrate. Minori entrate fiscale vuol dire meno servizi e meno azioni
per tutelare la dignità nei confronti del settore più debole della società.
Urge sottolineare che Lega e Forza Italia da vent’anni si battono per eliminare
il principio di solidarietà fiscale. Silvio Berlusconi, condannato dai giudici
italiani per frode fiscale, sta portando la sua battaglia presso i tribunali
europei per riavere il diritto a sedere in parlamento. E’ una battaglia di
civiltà che Forza Italia porta avanti in tutela dei tanti evasori fiscali, una
coerenza che i cittadini hanno premiato con il voto. Quando Berlusconi, assieme
al suo collaboratore Agrama, fu condannato per aver portato soldi all’estero
scesero in piazza commossi tanti cittadini che solidarizzarono con loro. Ecco
noi stiamo dall’altra parte, noi crediamo che le tasse bisogna pagarle. Noi
facciamo una battaglia ideale contro lo “spirito del ‘94”, cioè contro le tesi
forza leghiste in favore dell’evasione. Rimane il fatto che ci sono milioni di
italiani che non la pensano come noi, che voteranno in massa per Salvini e
Berlusconi e spereranno che gli evasori fiscali possano dormire sonni
tranquilli. Il loro punto di vista lo rispettiamo. Urge però sottolineare che
per permettere a Berlusconi di portare all’estero i propri beni senza pagare le tasse bisogna eliminare in
costituzione anche questi passi che impongono la solidarietà sociale. Rispetto
l’impegno dei militanti di Forza Italia e Lega di aiutare chi ha beni all’estero,
chi evade le tasse, ma è arrivato il tempo di cambiare la costituzione, se no,
non ci saranno manifestazioni ,non ci saranno voti popolari che potranno
impedire a un giudice di sindacare sui giri bancari di Berlusconi, e dei tanti
altri attivisti di destra, estero per estero. Ultimo caso in cui il domicilio
può essere violato sono i motivi di natura sanitaria o legati a calamità
fisica. La salute pubblica può autorizzare, non solo la magistratura ma anche
le amministrazioni locali e nazionali, a fare sequestri e ispezioni di case e
appartamenti. Pensiamo al caso tragico di un sisma, le autorità della
protezione civile devono ispezionare gli edifici per appurare se sono lesionati
o meno. Ricordiamo i terremoti dell’Aquila e di Amatrice in cui la protezione
civile ha dovuto controllare tanti appartamenti. Ovviamente ciò dovrebbe
avvenire in maniera celere e l’azione dovrebbe essere improntata a ridare il luogo
di abitazione al legittimo residente. Spesso purtroppo non avviene, a causa dei
ritardi della Pubblica Amministrazione. Rimane però una verità indiscutibile,
la salute generale e del singolo è un diritto sacrosanto, la sua tutela prevale
finanche al diritto di avere una casa. Il bene della salute è troppo prezioso.
In passato le epidemie di colera, ad esempio, hanno reso necessario ispezioni e
sequestri di appartamenti. Speriamo che questi tristi eventi non avvengano mai
più, però è d’obbligo ricordare che il personale medico, in veste di
funzionario pubblico, in tali casi deve procedere al sequestro e alla
sterilizzazioni dei locali. La salute generale prima di tutto.
Testo di Giovanni Falagario
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