EPIFANIA
Oggi, 6 gennaio, si festeggia l'Epifania. Epifania è una parola che deriva dal verbo greco epifainomai. Vuol dire manifestazione. In questo giorno si contempla Gesù bambino quale re e figlio di Dio. Un bambino in fasce, adagiato su una mangiatoia, figlio di poveri viandanti, è indicato quale salvatore dell'universo. E' la follia del cristianesimo. Il rovesciamento radicale di tutte le percezioni umani. Un infante, un bimbo appena nato, diviene il centro di tutto l'universo. Nella sua piccolezza Gesù si manifesta quale latore di speranza per tutto il mondo. E' colui che i profeti biblici hanno indicato quale consolatore d'Israele. E' colui che curerà le ferite dell'anima e del corpo di tutti coloro che soffrono. E' colui che porterà la lieta novella ai poveri. Tutto ciò è manifesto, è chiaro, soprattutto nel cuore dei pastori di Betlemme che lo hanno per primi riconosciuto quale messaggero di Dio. Il dominio del mondo non è dei potenti, non è di chi ha ricchezza, non è di chi possiede eserciti e servi. Il mondo è nelle mani, piccolissime, di un lattante. E' il miracolo della vita che si ripete. Gesù è la speranza di un mondo migliore. Un mondo costruito sulla solidarietà e sull'amore. Nelle cose piccole si manifesta la potenza di Dio. Il Signore si manifesta nella dolce brezza del mattino, come si manifestò ad Elia. Non si manifesta nell'impeto degli uragani. Gesù è la manifestazione della dolcezza di Dio. Un dio che non si manifesta al mondo con fulmini e tuoni. Un Dio che non rende evidente la sua potenza e onnipotenza. Un Dio che, invece, si rende noto al mondo nelle sembianze di un bambino. Un Dio che si fa umano, che si rende piccolo e indifeso. Nella sua piccolezza Gesù si manifesta come Dio. Perché l'amore di Dio non può essere potenza, non può essere opulenza, non può essere magnificenza. L'amore di Dio è farsi piccolo con i piccoli. L'amore di Dio è lo stare vicino a chi è meno fortunato, è essere lui stesso meno fortunato. Quello che mi auguro è di riuscire ad essere come i re magi. I tre potenti dell'Oriente hanno saputo capire che nella piccolezza, in quel puer che compieva i suoi primi vagiti in una mangiatoia, vi fosse la manifestazione di Dio. Spero anche io di riuscire a trovare e a riconoscere nella povertà, nell'uomo emarginato, nella sofferenza, nelle piccolezze umani l'epifania, la manifestazione, di Dio.
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