SARA' PRIMAVERA?
L'Italia del calcio non andrà ai mondiali che si svolgeranno quest'estate in Russia. Una debacle che ha un solo precedente nella storia del football. Si sta pensando di riformare affondo il settore sportivo. Il CONI sta pensando di commissariare per lungo tempo la lega italiana gioco calcio in modo da riformarla profondamente. L'idea è di ripartire dal settore giovanile. Si pensa di creare una struttura composta da almeno 200 strutture federali volte alla preparazione dei bambini al gioco del pallone. Ora sono solo 30 sparse per tutto il paese. Insomma una struttura che faccia da supporto e da punto di riferimento per le migliaia scuole calcio private distribuite nel paese. Un sistema federale che non solo insegni a giocare, ma che insegni ad insegnare a giocare, insomma una struttura in grado di formare una generazione di allenatori specializzati nella cura dei "pulcini" (così si chiamano i piccolissimi che si approcciano al pallone). L'obbiettivo è quello di rinfoltire le "primavere", le squadre giovanili dei club, di ragazzi preparati, che sappiano giocare al pallone e soprattutto con il passaporto italiano, cioè in prospettiva futuri membri della nazionale. Il problema è che ci vorrebbe anche lo "ius soli", cioè dare la possibilità ai figli dei migranti di giocare da italiani nei nostri stadi come è avvenuto in Francia e Germania. Questa scelta ha reso possibile che queste due squadre vincessero insieme quattro campionati del mondo e diverse coppe europee in vent'anni. Un gesto che certo farebbe storcere il naso a chi vota Lega e Forza Italia. Chi è di destra difende la razza italiana, come ha detto il candidato di destra alla presidenza della regione lombardia. Rimane il fatto che l'accoglienza potrebbe essere una soluzione non solo ai problemi di integrazione sociale, ma anche ai problemi del calcio nostrano. Sarebbe il caso che le squadre di serie A si imponessero di far giocare componenti della primavera anche nelle squadre superiori, al fine di poter far giocare italiani aggirando le norme sulla libera circolazione dei lavoratori stranieri imposte dall'Europa. Sarebbe il caso che il calcio si rinverdisse, si poggiasse sulle squadre della primavera, per poter scongiurare il pericolo che la nazionale italiana non sia mai più competitiva. Ridurre le squadre professionistiche, ridurre il numero di squadre che giocano in serie A e B, al contempo rendere stabile e duraturo il legame fra club e giovanili, imponendo un investimento costante e proficuo nel settore, potrebbe il modo per risollevare dalla crisi l'Italia del pallone.
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