domenica 21 gennaio 2018

TESTIMONE DELLA SHOAH E SENATRICE A VITA

SENATRICE E TESTIMONE
Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatore della repubblica Loriana Segre. La signora è una delle poche testimoni ancora in vita della shoah. Milanese, facente parte di una famiglia di religione ebraica, ha dovuto rinunciare ad andare a scuola nel 1938 a causa delle leggi razziali volute da Mussolini. Aveva appena otto anni. Durante la guerra fu deportata ad Auschwitz con tutta la sua famiglia. I suoi cari persero tutti la vita nel terribile campo di concentramento nazista. Su 776 bambini italiani deportati solo 25 tornarono a casa, lei quattordicenne fu una di questi. Ancora oggi si chiede il perché. Si domanda la logica del destino che ha fatto di lei l'unica sopravvissuta della famiglia. Liliana ha trovato una ragione di vita nell'amore del marito, conosciuto poco dopo la fine della guerra e che gli ha dato il dono dei figli. Malgrado la vita gli avesse regalato una nuova chance liliana non ha mai smesso di testimoniare l'orrore delle leggi razziali, della deportazione e della prigionia. Il presidente della repubblica ha voluto far sedere in parlamento, dandogli uno scranno senatoriale, una persona nobile d'animo, segnata dal dolore, ma indomita quale esempio per una schiera di parlamentari spesso imbelli e insensibili al dolore. Il presidente nomina liliana Segre come quinta senatrice di nomina presidenziale, probabilmente non ne nominerà altri attenendosi ai dettami costituzionali, che indicano di non superare questo numero. Una scelta significativa proprio quando si commemora la liberazione dei detenuti di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945.


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