martedì 2 giugno 2020

FESTA DELLA REPUBBLICA

NON UNA FESTA QUALUNQUE
Il 2 giugno 1946 per la prima volta tutti i cittadini italiani, anche le donne, furono chiamati ad essere protagonisti e decisori dei propri destini e di quelli della patria. Tutto il popolo italiani che aveva compiuto i 21 anni fu chiamato al voto. C'era da decidere se l'Italia sarebbe rimasta una monarchia o doveva diventare una Repubblica. In più, cosa non da poco, tutti i cittadini erano chiamati ad eleggere coloro che avrebbero scritto i fondamenti del nuovo patto sociale, infatti in concomitanza con il referendum c'era l'elezione dei membri dell'assemblea costituente dal cui lavoro sarebbe nata la nostra Costituzione. Il popolo scelse, non senza sofferenza e patemi d'animo. 12718271 persone votarono Repubblica 10718502 Monarchia. Un dato non schiacciante. Erano molti coloro che volevano continuare ad essere guidati dal re, e non mancarono forti polemiche successive su presunti brogli elettorali, mai provati, e che oggi però sono fondamento del pensiero di alcune correnti politiche. C'è da dire che la scelta Repubblicana fu certamente quella da compiere. La monarchia dei Savoia, pur essendo preziosa protagonista con Vittorio Emanuele II del sogno risorgimentale, era stata complice del regime fascista che aveva portato illiberalità, le leggi razziale e in fine il tragico secondo conflitto mondiale a tutta la nazione. Di conseguenza era bene che la penisola italiana chiudesse quella esperienza monarchica, pur ricca di storia, e si scoprisse repubblicana. Oggi siamo qui a ricordare quel momento. Siamo qui a ricordare che siamo tutti cittadini, tutti coinvolti in un progetto di pace di progresso e solidarietà che trascende le istanze personali e ci fa unico corpo sociale che guarda al futuro. La festa della Repubblica al tempo del Corona Virus è meno magnificente. Non ci sarà la tradizionale parata militare lungo i Fori Imperiali di Roma. Molti rimarranno a casa, trascorrendo così l'ultimo giorno prima che domani segni la riapertura quasi totale delle attività sociali. Ma è bene pensare. E' bene pensare che la Repubblica è la manifestazione concreta dei sogni di eguaglianza e di libertà che compirono i partigiani. E' il sogno di salvezza dei milioni di deportati nei lager nazisti. E' l'anelito di speranza in un domani di pace. Quello che è la Repubblica è condensato mirabilmente nella nostra Costituzione. Siamo chiamati a rileggerla, a farla nostra. a farci scarpe e mani di quel cammino e di quel lavoro cominciato il 1946 volto a costruire un domani migliore e non ancora completato. L'Italia è bella, l'Italia è una, l'Italia è, anche orgogliosamente, repubblicana. Questo giorno è un modo per ricordarlo.
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