FORZA ALEX
Ieri, 19 Giugno 2020, il campione Alex Zanardi, mentre stava
disputando una gara agonistica sulla sua handbike, è stato investito da un
camion. Si trovava sulle alture appenniniche della Toscana. Stava correndo su
una strada che in teoria doveva essere chiusa al traffico, ma è stato investito
da un camion. Ora l’ex campione di automobilismo si trova ad essere ricoverato
al policlinico “Le Scotte” di Siena, Le sue condizioni sono estremamente
preoccupanti, si teme per la sua stessa vita. La moglie è stata tutta la notte
a vegliarlo sul suo capezzale. Ricordiamo le molteplici imprese di Zanardi.
Prima è stato formidabile pilota automobilistico. Poi dopo un terribile
incidente di gara a seguito del quale perse l’uso di ambedue le gambe, siamo
nel 2000, avviò una lunga e fruttuosa riabilitazione che lo fece diventare
simbolo del diversamente abile che non si arrende e vuole cambiare in meglio se
stesso e la realtà che lo circonda. Ricomincia a correre con le auto. Facendosi
adattare le vetture alla sua nuova condizione, torna a vincere quale pilota. Ma
è l’Handbike la sua nuova passione. Il mezzo è una particolare bicicletta, che
invece di avere come motore il movimento dei piedi lo ha nelle mani. Insomma
per far muovere le ruote si utilizzano con forza le braccia invece delle gambe.
È un portento. Con il suo nuovo strumento di competizione sportiva Alex vince
tutto, fino ad arrivare alla medaglia d’oro alle paraolimpiadi. Dimostra che
con la volontà e la dedizione si può superare ogni ostacolo. Zanardi non è solo
uno sportivo, è un uomo di televisione e di cultura. Utilizza tutti i mass media
per raccontare se stesso e gli altri. Sono uniche e indimenticabili le sue
trasmissioni televisive che raccontano di grandi imprese e di gradi uomini e
donne dello sport. Zanardi è uomo a tutto tondo. Sa essere vincente e sa
raccontare la grandezza della dignità umana anche nelle sconfitte più cocenti.
Per questo motivo è un esempio. È uno “che non si arrende”. Noi facciamo il
tifo per lui. Il terribile incidente di ieri non può e non deve fermarlo. La
sua testimonianza, la sua forza etica, è ciò che fa sperare che la nostra
società possa un giorno superare tutte quelle che sono le grettezze e le
ignominie che la caratterizzano per diventare una reale comunità di persone che
si distinguono per senso profondo di solidarietà. Alex è un simbolo non solo
per i disabili, che attraverso il suo esempio sanno che un posto per loro in
società c’è e deve esserci sempre, ma anche per tutte gli uomini e le donne che
credono che lo sforzo e l’abnegazione produce sempre buone cose e, seppur con
difficoltà, regala una sudata quanto ambita felicità, la contentezza di essersi
pienamente realizzati. Noi intanto facciamo il tifo, questa volta vogliamo che
Alex vinca la gara delle gare, quella della vita, lui l’ha già vinta una volta,
venti anni fa, siamo certi può farlo ancora, anzi deve farlo.
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