ARTICOLO 31 DELLA
COSTITUZIONE ITALIANA
“La Repubblica
agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia
e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie
numerose.
Protegge la
maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari allo
scopo”.
L’articolo 31 della Costituzione impone allo stato di
attuare le misure economico finanziarie necessarie per garantire la famiglia.
La Famiglia è una società naturale, dichiara l’articolo 29 della Costituzione.
La Repubblica si pone l’obbiettivo di garantirne l’esistenza attraverso
incentivi e tutele offerte a coloro che vivono questa meravigliosa esperienza
affettiva. Lo stato prevede che chi è genitore e coniugato debba avere
particolari agevolazioni fiscali. Gli “assegni familiari”, il contributo dello
stato a chi è padre o madre di famiglia, sono direttamente elargiti sulla busta
paga. L’obbiettivo è quello di permettere a chi voglia avere figli di avere una
garanzia sociale tale da avere una prospettiva di vita serena per sé e per i
propri cari. Insomma l’articolo 31impone che la repubblica promulghi leggi
volte a garantire a uno o ad entrambi i genitori contributi economici a
sostegno della genitorialità, quali sono appunti i su citati “assegni
familiari”. Questi contributi vengono elargiti anche nel caso uno dei coniugi,
soprattutto la moglie, non lavori. In tal caso si dice, con termine
burocratico, che il coniuge è “a carico” dell’altro, cioè non ha un reddito
proprio che contribuisce ad accrescere le entrate economiche della famiglia.
Questo provvedimento è indirizzato a garantire la difesa delle famiglie
numerose. Troppo spesso, purtroppo, l’alto numero di componenti familiari
coincide con l’impoverimento del nucleo familiare stesso. Le statistiche
ufficiali mettono in evidenza che le famiglie numerose nel nostro paese sono i
nuclei che più vivono nell’indigenza. Questo dato deve spronare le autorità
pubbliche ad applicare una politica sociale (welfare) incisiva. Bisogna che lo
stato finanzi con maggiore determinazione la formazione e l’educazione dei
bambini e dei ragazzi. La Repubblica deve alleggerire le famiglie del peso
finanziario che è il mandare i bimbi e le bimbe a scuola. La Repubblica deve
porsi l’obbiettivo di proteggere la maternità, attraverso la possibilità di
istituire fondi di natura economica, sgravi fiscali e di fornire istituti atti
ad aiutare la futura mamma. Lo stato deve proteggere le nuove generazioni.
Istituisce istituti statali per la formazione delle giovani menti e favorisce
l’istituzione di fondazioni ed enti di cittadini e di istituzioni non-pubbliche
che perseguono tale obbiettivo. Ad esempio sono molte le istituzioni
confessionali che operano per favorire la crescita dei minori e la loro tutela.
È giusto che lo stato supporti tale impegno. La famiglia è un’istituzione
fondamentale. È giusto che sia finanziata con apposite norme che prevedano
investimenti economici nella cura e nel supporto dei componenti del nucleo
familiare. L’Infanzia, la maternità e la gioventù sono tre momenti della vita
particolarissimi. Lo stato, cosi dice l’articolo 31, deve fare in modo che
siano vissuti con la massima serenità possibile, a tal scopo si deve impegnare
ad essere di supporto verso tutti i cittadini e le persone che vivono in un
contesto familiare.
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