62 AUDACI
L'otto maggio di ogni anno Bari festeggia l'arrivo nella città
delle spoglie mortali di San Nicola. A compiere l'impresa sono stati 62 marinai
baresi. Questi nel 1087 hanno trasportato da Mira, nella Anatolia, all'attuale
capoluogo pugliesi il corpo del santo. Un evento che ha cambiato profondamente
la storia della città, diventata anello di congiunzione fra Oriente e
Occidente.Il Santo era arcivescovo di Mira. Era vissuto dal 260 D.C. al 335.
Era nato a Patara, importante città della Licia. Fu eletto vescovo di Mira, una
città fondamentale per la vita culturale ed economica del Mediterraneo in quei
tempi. Di fede Cristiana affrontò le persecuzioni dell'imperatore romano
Dicleziano, con coraggio non ripudiò mai la fede. Diventato vescovo della città
di Mira, partecipò al Concilio di Nicea, in cui si definì la duplice natura,
umana e divina, di Gesù. Insomma San Nicola è stato uno delle grandi figure
dalla giovane Chiesa. San Nicola si distinse nel dialogo costante con tutti i
credenti. Pur convinto sostenitore delle tesi ortodosse, che di lì a poco si
incardinarono come Verità Teologiche profonde e reali della comunità
ecclesiale, non rifuggì mai di dialogare con chi aveva pensieri differenti,
eretici quindi considerati sbagliati. Famose e portate ad esempio come modelli
di catechesi le sue discussioni con Teognide, sostenitore delle tesi
dell'apostata Ario. Qui gli storici e i teologi si dividono. Secondo alcuni
l'opera di San Nicola avrebbe portato frutti. Teognide sarebbe diventato uno
zelante sostenitore dell'ortodossia dell'Ecclessia universale e addirittura un
santo. Per altri l'opera di san Nicola non avrebbe portato i frutti sperati e
Teognide sarebbe rimasto fino alla morte prigioniero della sua visione errata
della fede. I Dubbi sono facilmente spiegabili se si ha coscienza della
mancanza di una documentazione certa e di fonti storiche plurime di quel
periodo, Sono tanti gli atti di clemenza e i miracoli di San Nicola che lo
rendono protettore dei bimbi e delle vedove. Nella sua veste di vescovo ha salvato
molte vite umane. Difficile dire se ad opera di miracoli, come vuole la
tradizione, o grazie alla sua grande influenza dovuta alla sua posizione di
vescovo e patrizio. Una cosa è certa la sua fama di santità ha percorso tutta
la comunità cristiana ed è durata nei millenni, fino ai giorni nostri. Ecco
perché in quel fatidico 1087 i 62 marinai di Bari decisero di trafugare le ossa
di San Nicola. Il loro fine era di portare nella città italiana i resti mortale
di quell'uomo che tanti miracoli aveva fatto. Che aveva prodotto tanti benefici
grazie alla sua profonda fede verso Dio, unico e trino. San Nicola è venerato
sia dai Cattolici che dagli ortodossi. Per la sua profonda umanità è rispettato
e considerato santo anche dalle chiese protestanti. Il suo amore e soccorso per
i bambini lo ha reso "Babbo Natale". E' lui che secondo tradizione
ogni 25 Dicembre porta doni a piccoli e grandi. E' amato in Russia, ove è
considerato un santo nazionale, cioè uno dei custodi spirituali della comunità.
Ecco perché Bari deve considerarsi orgogliosa, e lo è, di poter conservare le
spoglie mortali del Santo di Mira. San Nicola è colui in grado di unire popoli
da sempre ostili. Di far pregare nell'unità culture apparentemente lontane ma
in realtà fuse nella fede nell'unico Dio. Bari ricorda il suo san Nicola, lo fa
ogni 8 maggio. Ma è consapevole che ha il compito di continuare l'opera del
vescovo vissuto quasi duemila anni fa, che è quella di unire nella pace e nella
fratellanza. E' quella di amare i più deboli. Quella di soccorrere le vedove e
gli orfani. Questo 8 maggio la processione e la festa non si è tenuta a Bari.
Il Corona Virus, la perfida malattia che mette in pericolo tutta l'umanità, ha
impedito i festeggiamenti. Ma quello che non può essere fermato è l'esempio mirabile
di San Nicola, che ha fondato la sua vita sulla difesa della verità di fede e
sulla carità. Ecco facciamo come lui in questo difficile momento, aiutiamoci
l'un l'altro in nome del santo così buono da diventare Babbo Natale.
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