CHI FECE IL CRISTIANESIMO
Oggi la chiesa cattolica festeggia la nascita al cielo, cioè
la morte, di San Pietro e San Paolo. I due uomini che costruirono la prima
comunità cristiana. Pietro ebbe il mandato da Gesù mentre questi era ancora in
Vita: tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa, cioè la mia comunità. E Paolo ebbe il mandato sulla via di Damasco
e dall’ora da ebreo osservante diventò uno dei predicatori più instancabili
della buna novella portata dal foglio di Maria. Paolo e Pietro sono i cardini
della dottrina non solo cattolica , ma di tutte le professioni di fede
cristiane, anche gli ortodossi e i protestanti li verano con assoluto
riconoscimento della loro santità e della loro rilevanza nella storia della
salvezza. Paolo è l’aposto delle genti. Cioè si spese per predicare la lieta
novella a coloro che erano denominati “gentili”, cioè pur giusti non di
religione ebraica. Pietro, invece, fu fin dal principio il fulcro di tutta la
comunità che credeva in Dio. All’inizio, all’indomani della morte e della
resurrezione di Gesù, operò a Gerusalemme. Fu protagonista assoluto dello
scontro dialettico con i farisei, la comunità di fede ebraica allora più importante
e influente. I Farisei erano coloro in grado di egemonizzare la dottrina e la
teologia ebraica. Ancor oggi l’ebraismo moderno ha come basi i loro dettami
teologici. Allora appare evidente che la sfida dei primi cristiani a loro era
una importante leva per far nascere un pensiero e una visione propria di quello
che sarà il cristianesimo, quale nuova religione diversa ed autonoma rispetto a
quella ebraica. Entrambi i santi, sia Pietro che Paolo, hanno un ruolo fondamentale nel costruire il pensiero
religioso cristiano. È in una lettera di Paolo che si esprime il concetto che
Gesù è allo stesso tempo Dio e Uomo, che Gesù è il “servo sofferente” che si
sacrifica fino alla morte per redimere tutta l’umanità. È Pietro che riconosce
Gesù come Figlio di Dio, come unigenito e della stessa sostanza del padre. È la
messa in luce di queste verità che rende sia Pietro che paolo quali fulcri del
cristianesimo nei millenni, fino al punto che ancor oggi non sono solo dei
santi e dei dotti, ma sono considerati quali fondamento di tutta la costruzione
teologale e teleologale, cioè il fondamento dei fini escatologici, della
dottrina di tutti i cristiani. Sia Pietro che Paolo scelsero alla fine della
loro vita di andare a Roma, nel primo / secondo secolo dopo Cristo centro del
mondo. Pietro divenne il primo papa, cioè il primo vescovo, guida spirituale
dei fedeli dell’Urbe. Paolo, primo cristiano di cittadinanza romana, racconto
ai suoi concittadini il valore del messaggio evangelico. Sono esplicative le
sue “Lettere ai Romani”, cioè le sue missive alla prima comunità di cristiani
residenti nell’Urbe centro del mondo. Pietro era Ebreo, era anche cittadino
Romano, e scelse di morire perché Cristiano. Nelle sue lettere scritte al fido
Timoteo scrive dal carcere, in prossimità della morte, esprimendo la sua
convinzione che è giusto morire per il vangelo di Gesù. Lo stesso farà Pietro,
mangiato dalle fiere, durante la persecuzione di Nerone. Rinunciando alla
salvezza, stava già fuori Roma quando iniziarono le persecuzioni scegliendo di
tornare e di farsi mangiare dalle fiere. La sua scelta sarebbe stata il frutto
di una visione: avrebbe visto Gesù su una nuvola che gli chiedeva “Quo vadis? Dove
vai?” indicandogli la via del martirio. Sia Pietro che Paolo sono morti
martirizzati. Hanno seguito la strada della Croce già percorsa da Gesù. Il loro
esempio è stato luce per le genti, e faro della chiesa. È bene ricordare l’importanza
della loro testimonianza, proprio in questo giorno d’estate in cui la Chiesa
pone la loro nascita al cielo.
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