venerdì 19 giugno 2020

LA FESTA DEI TIFOSI NAPOLETANI



IL BISOGNO DI STARE INSIEME

L’altro ieri, 17/06/2020, la squadra di calcio del Napoli ha vinto la competizione calcistica denominata “Coppa Italia”. Lo ha fatto battendo l’eterna rivale Juventus. È stato un palpitante scontro atletico deciso dai calci di rigore. Dopo l’esito vittorioso dell’incontro centinaia di napoletani sono scesi nelle piazze e nelle strade della loro città per festeggiare. Una scelta che ha fatto storcere il labbro ai benpensanti. Molti di loro si sono detti che non era il caso di passeggiare in promiscuità per le città. Una sfida al governo, paragonabile per serietà e intensità del gesto, a quella che avevano compiuto Matteo Salvini e Giorgia Meloni quando avevano invitato tutti gli elettori della destra, secondo i sondaggi la maggioranza degli italiani, a scendere in strada a Roma il 2 giugno 2020, in pieno lokdown, per manifestare contro il governo. Ambedue le manifestazione avevano un qualcosa di virale. Non solo perché sfidavano il morbo, ma anche perché si fondavano su bisogni irrazionali e ancestrali. È difficile definire la scelta degli organizzatori delle due manifestazioni. Ambedue partivano da bisogni veri, reali. Ambedue si fondano su istinto irrazionale di incontrarsi e di stare insieme. Ambedue sono guidate dall’istinto del tifoso, di colui che è disposto a tutto, è disposto ad affrontare ogni pericolo, per incontrare il proprio beniamino, che sia il centroavanti oppure il leader politico. Ora è difficile, impossibile, non esprimere il senso di angoscia. Certo la manifestazione di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, al pari dei festeggiamenti dei tifosi del Napoli, nasce da un bisogno reale di superare ogni limite. Sgorga dal bisogno di ognuno di superare i paletti delle regole, e sciogliersi nella festa collettiva. Non si può non comprendere Meloni e Salvini, al pari degli ultrà napoletani, che legittimamente sentono il bisogno di superare ogni regola e imposizione. Non c’è dubbio che la forza naturale dei due leader politici, che li spinge ad abbattere tutte le norme e le regole, sia quella che li fa preferire dagli elettori. I leader di destra sono come i tifosi di calcio, pronti ad infrangere le barriere pronti a fronteggiare il virus, pronti a scendere e far scendere nelle piazze anche durante la pandemia. Questa loro spregiudicata decisione li rende grandi. Li rende amati e ben voluti. Ma detto questo noi persone comuni, pur votando e amando la Lega e Fratelli d’Italia, non dovremmo evitare di seguire il loro esempio? Non sarebbe meglio evitare la promiscuità, anche se questa appare la caratteristica preminente dello schieramento moderato? Alle prossime elezioni voteremo per Salvini per Meloni e per gli eroi della destra, ma non sarebbe meglio evitare di percorrere i loro programmi politici, così pericolosi per la salute personale e pubblica?

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