NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO
Sabato, 13/06/2020, a Villa Pamphilj Roma si sono tenuti gli "Stati Generali". Cosa sono? E' un incontro fra l'esecutivo e la società civile. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, li ha voluti per aprire un momento di discussione fra le parti sociali per discutere quale strada l'Italia debba intraprendere per uscire dalla emergenza sanitaria, che è diventata anche pesante recessione economica. Le risposte sono molte e, spesso, discordanti. Si sa che le soluzioni proposte, ad esempio, dalle associazioni degli industriali sono diverse da quelle suggerite dai sindacati. Ma queste divergenze non sono solo causate dalla diversa classe che si rappresenta, sono anche il frutto di una diversa formazione culturale e politica. Non c'è da spaventarsi della diversità. E' naturale nutrire convinzioni diverse da parte di uomini e donne che hanno percorso nella vita strade diverse. Quello che è indispensabile in questo momento delicatissimo è trovare un punto di convergenza. Cercare una visione comune e collettiva del nostro paese. Mettersi al servizio della comunità per uscire tutti insieme dalle difficoltà del presente. Per farlo è necessario sentirsi, anzi essere, comunità. E' necessario non dimenticare nessuno. E' necessario camminare insieme, non dimenticandosi che tutti devono percorrere questo percorso di rinascita. Il nostro paese è sempre stato profondamente diseguale. Questo dato statistico ha prodotto tragedie individuali e collettive. Intere fasce sociali, anche in tempi di tranquillità sanitaria e crescita economica, sono stati messi da parte. La pandemia ha dimostrato che questo non produce benessere, non produce ricchezza collettiva, non escludendo i più deboli l'Italia può diventare una nazione più all'avanguardia. Il male di oggi ha reso certo più deboli i già deboli, ma ha colpito anche coloro che si consideravano sicuri nelle loro abitudini. Allora l'unico modo per guardare al futuro con ottimismo è avere una visione collettiva. Non voglio dire che si deve puntare al collettivismo, di sapore sovietico, esperienza spazzata via dalla storia. Si deve invece cercare di pensare il proprio e l'altrui lavoro come strumento propizio per migliorare la vita di tutti. Ognuno deve fare la propria parte. Nessuno deve essere escluso dal sistema distributivo che garantisce la soddisfazione dei bisogni fondamentali di tutti. Allo stesso tempo ognuno di noi, tutti, dobbiamo essere parte di un progetto di rinascita che va oltre al semplice dato economico. Uno sforzo collettivo che deve ridisegnare ogni aspetto della vita sociale italia. Ognuno deve lavorare per migliorare, prima di tutto, il tessuto sanitario del paese. Bisogna pensare a fare prevenzione e assistenza partendo in primis dall'afflato alla solidarietà che caratterizza molti italia, Il volontariato deve essere il volano per abbattere le sofferenze, certo in primis quelle fisiche causate dal corona virus e da altre patologie, che già esistevano prima e continuano a sussistere, ma anche per pensare a una Repubblica inclusiva in cui si pensi a non lasciare indietro nessuno. Io non so se "Gli stati generali" voluti da Giuseppe Conte siano utili ad uscire dalla ambascia. Quello che so è che solo tutti insieme potremmo riuscire a sorridere nuovamente al domani.
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